Da “Il Corriere dello Sport” del 5 novembre 1993
0-0 CONTRO IL PATERNÓ
Cibali in festa per il debutto nell’Eccellenza: ottomila tifosi, il sindaco, la banda. E un protagonista su tutti: Massimino
Catania ha fatto festa per il Catania
Grande commozione e splendido show sugli spalti, perdonato anche Matarrese. Squadra viva, ma la gara non ha avuto storia
di Alberto Pagliari
CATANIA – Al cuore non si comanda. Il vero Catania è questo, non importa se lo hanno sbattuto tra i dilettanti. La gente ha risposto all’appello, la festa è di quelle che mozzano il fiato. Tre mesi hanno atteso, tre lunghissimi mesi senza mai perdere la fede. E alla prima chiamata di Massimino hanno risposto in tanti. Tribuna piena, curve con poche defezioni. Ottomila, forse di più. Una stima non è possibile farla visto che il presidente per richiamare a raccolta la sua gente ha concesso alle donne e ai ragazzi l’ingresso gratuito. Il prologo ha strappato anche qualche luccicone. La banda in campo, il drappo del Catania portato sotto le curve da una trentina di ragazzi perfino un quadro raffigurante l’ultimo Catania, quello dell’83, quando militava in serie A, portato in processione sotto la tribuna. Sono venuti tutti, perfino il sindaco Bianco, accompagnato dall’assessore allo sport Pettinato. Per il primo cittadino il bagno di folla è la testimonianza che Catania merita molto, molto di più. “Mi auguro di vedere presto questa squadra tra i professionisti. La gente è venuta con il cuore in mano, non possiamo più deluderla”.
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