Un’intera generazione del calcio femminile catanese si è identificata in una maglia di colore biancoverde, in un improponibile campo sterrato, in un presidente sognatore, accompagnato dal cane husky, in un gruppo di ragazze che erano una famiglia e che rappresentavano il baluardo del Sud nel mondo nordista del pallone rosa.

Calcio Femminile Gravina, la Stella del Sud
La copertina di “Calcio Femminile Gravina, la Stella del Sud”, il nuovo libro di Sergio Capizzi e Roberto Quartarone

 

Questa è la piccola epopea del Gravina, la società siciliana con più presenze in Serie A, malgrado le casse fossero sempre vuote, i pregiudizi l’abbiano sempre accompagnata e sia stata snobbata per tanto tempo dall’ambiente sportivo. Eppure, le ragazze del Gravina sono state un esempio positivo di come si possa fare il matrimonio con i fichi secchi: pochissimi mezzi, un’infinita passione e obiettivi sempre chiari. Mai si è fatto il passo più lungo della gamba, si è sempre cercato di lavorare sul territorio, facendo sempre collaborazioni e dando spazio a giocatrici
siciliane, calabresi, pugliesi.

Il Gravina è stato per anni il faro dello sport meridionale, la Stella del Sud dell’altro lato del pallone italiano. Prima del 2020, mancava un’opera che, in maniera esauriente e con dovizia di particolari, narrasse le radici e l’evoluzione del calcio femminile a Catania. Per questo motivo noi autori, spinti da molto entusiasmo e un pizzico di sana follia, lo scorso anno abbiamo deciso di intraprendere un percorso di lavoro durato otto lunghissimi mesi (ma che sono sembrati molti di più se si considerano vissuti nel bel mezzo di una pandemia), per realizzare “Il cielo è rosa sopra il Cibali”, il primo volume sull’argomento all’ombra dell’Etna. È un lungo excursus che va dai timidi esordi delle prime raffazzonate squadre tra cui su tutte Robert e Upim, passando per la Jolly Campione d’Italia nel 1978, apice assoluto di trionfo sportivo, fino ad arrivare al Catania dei giorni nostri. Abbiamo narrato non solo di freddi risultati sportivi ma anche delle vicende delle protagoniste e protagonisti. Storie di un calcio sempre più lontano anni luce da quello odierno, di ragazze che praticavano lo sport per passione e piacere di far parte di un gruppo. Abbiamo dettagliatamente raccolto testimonianze di calciatrici, arbitri, allenatori, presidenti che hanno segnato uno spaccato di vita calcistica dagli anni settanta in poi, ritenendo senza alcuna presunzione di aver dato un quadro ampiamente fedele a rispecchiare la realtà del calcio in gonnella nella città dell’elefante.

Manca, in quel volume, un adeguato approfondimento del Gravina, anche perché non era nella previsione degli autori. Così è nata l’idea di uno spin off, un approfondimento parallelo che renda merito al Gravina, alle ragazze che hanno calcato il terreno dello stadio comunale “Matteotti”, agli allenatori succedutisi sulla sua panchina e soprattutto gli sforzi e i sacrifici di Gianfranco Forza, una sorta di Don Chisciotte che ha profuso tempo e capitali in questa splendida avventura.

Per questo “Calcio femminile Gravina, la Stella del Sud” nasce come un atto necessario nei confronti di chi ritiene giusto preservare la memoria di quella che per tanti anni è stata l’ammiraglia del calcio femminile siciliano.