Genesi di un derby

Catania e Palermo incrociano gli scarpini per la prima volta in una gara ufficiale il giorno di Natale del 1935, prima solo il prologo di tre amichevoli: nel 1932 Catania batte Palermo 2-1; il 9 settembre del 1934 il Palermo è corsaro a Catania, 3-2; una settimana più tardi i rossazzurri rendono la pariglia ai cugini imponendosi 1-0 al “Littorio”.

Stavolta in palio c’è qualcosa di più di un’affermazione di prestigio, cioè la qualificazione agli ottavi della Coppa Italia, finalmente riesumata dopo la prima edizione datata 1922 e vinta dal Vado Ligure di Levratto. Il torneo, la cui formula scimmiotta quella del più prestigioso omologo inglese, prevede partite ad eliminazione diretta da disputarsi sul campo di una delle due contendenti scelto per sorteggio, che in questo caso ha penalizzato il Palermo. (altro…)

La storia è in libreria

I più attenti lettori di DR ricorderanno un appello che è stato on-line per pochi giorni, circa un anno e mezzo fa. Suonava più o meno così “Scrivi la storia insieme a noi”. Ebbene, potenza di Internet, quell’appello ha permesso a cinque appassionati rossazzurri provvisti di grande pazienza e una buona dose di incoscienza, di intraprendere e portare a termine una lavoro che colma grosse lacune di memoria. Si tratta di: Antonio Buemi, tifoso informatico; Alessandro Russo, nipote del compianto cavaliere Massimino ed appassionato medico e scrittore; Filippo Solarino, pubblicitario, tifoso della prima ora e storico del calcio catanese; Roberto Quartarone, dottore in lingue, tuttofare del web e cestista per passione; e Carlo Fontanelli, papà della GEO Edizioni, casa editrice leader nella realizzazione di almanacchi e depositaria di gran parte della storia del calcio italiano. (altro…)

1959-’60: Poveri ma belli. E vincenti

Cosa può fare una società soffocata dai debiti e in regime di commissariamento, con una squadra con gli uomini contati e un allenatore poco più che esordiente? Vincere e stupire, naturalmente. Ecco la storia del Catania 1959-'60, il primo targato Marcoccio-Di Bella. Con l'acqua alla gola e il sogno nella…

Ciao Umberto

Umberto Marcoccio nel 2010Stanotte è spirato Umberto Marcoccio, il cui nome è indissolubilmente legato a quello del Calcio Catania. In rossazzurro ha infatti militato per oltre trent’anni, prima come calciatore, poi come medico sociale e dirigente durante la gestione del fratello Ignazio e di Angelo Massimino. La sua riservatezza lo teneva lontano dalle luci della ribalta, ma grazie a Antonio Buemi, Alessandro Russo, Filippo Solarino, Roberto Quartarone e Silvia Ventimiglia, possiamo proporvi una lunga intervista rilasciata loro in esclusiva nel dicembre del 2009. Un documento che è un viaggio nella storia del Club attraverso gli occhi di un protagonista del calcio che fu, ma anche un omaggio alla memoria di un personaggio indimenticabile e un modo per esprimere la nostra vicinanza alla famiglia.
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1958-’59: salvi a fatica

Sembra non avere fine la crisi finanziaria che attanaglia il club e le soluzioni trovate per tirare avanti non sempre appaiono lungimiranti. Quella che consente l'iscrizione alla Serie B è a dir poco sorprendente: ritorna infatti Arturo Michisanti, già commissario unico nel biennio 1951-1953, nonché oggetto di pesanti accuse di…

1957-’58: mediocrità e confusione

Superato lo shock della sconfitta di Modena, il Catania punta ancora su Agatino Pesce per gestire la sempre incerta situazione economica e su Gipo Poggi per guidare la squadra. La stagione però nasce male con risultati deludenti, prosegue peggio con due crisi tecniche e una squalifica del campo, e finisce…

1956-’57: inseguendo un’illusione

La stagione 1956-'57 passa alla storia come quella della beffa. Una beffa tanto più cocente se si pensa che arriva per mano di una squadra senza più obiettivi, naturalmente negli ultimi minuti dell'ultima partita di campionato. Sfuma così la possibilità del ritorno fra le grandi. Poche novità Il copione è…

1955-’56: ritorno alla realtà

La stagione del mesto ritorno in Serie B del Catania è caratterizzata dal vano inseguimento ad una delle prime due posizioni che rimarginerebbero la ferita della retrocessione a tavolino. Il club rossazzurro riesce a rialzarsi dal punto di vista societario, e anche sul piano tecnico non deve subire il temuto smembramento, ma dopo un avvio di campionato molto positivo il sogno della promozione svanisce. È la stagione di addio di Rizzo e Andreoli e quella del primo derby del Club Calcio con il Palermo. (altro…)

1954-’55: un tesoro dilapidato

Il battesimo del CCC nel massimo campionato è felice, almeno dal punto di vista puramente sportivo. La squadra del presidente Rizzo non fatica ad ambientarsi nella nuova realtà e, pur barcamenandosi fra le ormai abituali difficoltà finanziarie, regala ai tifosi rossazzurri uno splendido campionato che culmina con una tranquilla salvezza.…

1953-’54: la volta buona

La proverbiale capacità del Catania di cadere in piedi ha radici antiche. Un esempio dello straordinario spirito di reazione è quello del 1953-’54 quando, all’indomani della pesante sconfitta di Firenze con il Legnano, la società si riorganizza a tempo di record, rivede e corregge la rosa a disposizione e si regala una stagione da sogno, in cui l’undici etneo va in fuga nel girone di andata e gestisce il vantaggio nel ritorno, conquistando la prima, storica promozione in A.
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