Prima del Catania: Virtus e Catanese in lotta contro Milone
Siamo nell’immediato secondo Dopoguerra, il Catania ancora non c’è ma in compenso ci sono ben due squadre cittadine (Virtus e Catanese) che militano nella Serie C Centro-Sud 1945/46. Il Crotone è spesso affettuosamente chiamato (seppur formalmente ha cambiato denominazione) ancora con il nome di uno dei figli più illustri della città: il leggendario lottatore Milone, un formidabile campione sportivo che durante l’epoca della Magna Grecia guidò alla vittoria militare i suoi concittadini contro la vicina e minacciosa Sibari. Pare che Milone fosse anche un seguace del matematico Pitagora (alcune fonti sostengono che ne sposò la figlia) e dunque le due trasferte in terra catanese sancirono altrettante algebriche vittorie per la squadra di calcio crotonese: l’11 novembre 1945 la Milone sbanca (0-1) il campo della Catanese-Elefante con una rete di Mottini al 66°. Siamo appena alla seconda giornata di campionato ma alle falde dell’Etna si ha talmente tanta voglia di calcio che ben 3000 tifosi affollano le tribune anche solo per il piacere di rivedere un pallone rotolare.
La Catanese ha ambizioni di supremazia calcistica cittadina (ecco perchè si è fusa con la Elefante non riuscendo a inglobare nella fusione anche la Virtus per il diniego della stessa) ma i fondi scarseggiano e il torneo risulta a dir poco disastroso. Va solo un po’ meglio alla Virtus ma non nel match contro i calabresi: domenica 14 aprile ’46 è il turno conclusivo (il 22°) del girone F di Serie C, Virtus Catania-Milone Crotone termina 1-2, il solito Mottini apre al 5° le marcature, Castro pareggia per gli etnei al 26° ma i pitagorici sono implacabili e allo scoccare del 70° esatto è il numero 8 Abatematteo a disegnare il punto finale dell’1-2.
Classificatesi terzultima (la Virtus) e penultima (la Catanese) è già tempo di riporre le divisioni nel cassetto, (ri)nasce il Club Calcio Catania.
La prima del Catania contro il Crotone
La Milone torna a calcare il prato del Cibali il giorno dell’Immacolata 1946, 4° turno della Serie C ’46/47, i rossazzurri allenati da Lorenzo Bergia trovano la loro prima storica vittoria (1-0) proprio quel giorno grazie alla rete siglata al 6° di gioco da Emilio Greco, calciatore proveniente dalla Catanese e all’epoca ventottenne.
1949: una vittoria tennistica
Un successo tennistico fa proseguire la serie di vittorie casalinghe rossazzurre contro i rossoblù pitagorici ormai denominati nelle cronache semplicemente “Crotone”. Domenica 10 aprile 1949, 28° turno di Serie C ’48/49, il Catania allenato dal magiaro Bánás sta volando in perfetta media inglese nel girone di ritorno: vittoria in casa e pari fuori (anche in campi caldi). Il piccolo Crotone nulla può e soccombe 6-1 anche se il portiere calabrese Mornese mantiene per i primi 25 minuti la porta immacolata. Poi, è il diluvio: le danze sono aperte da Ottorino Bossi (classe 1926, ex-Pro Gorizia). Otto minuti dopo, 33°, il raddoppio di Nicola Fusco; due giri di lancette e sbuca Arnaldo Cadei per il tris; 4-0 di Giovanni Prevosti poco prima del duplice fischio del signor Visconti di Roma. Negli ultimi 7 minuti della ripresa ancora “botti”: 5-0 di Fusco all’83°, accorcia Dall’Ora all’89°, chiude Prevosti al 90° per la seconda doppietta di giornata.
1974/75: sognando una doppia B
Passa un quarto di secolo e questo derby alquanto atipico si rigioca nella C ’74/75, il 29 settembre ’74, terza giornata. Gli etnei non dimenticano la loro propensione al percorso in “media inglese”, per cui non ci sarebbe scampo per i crotonesi. I quali, a dire il vero, passano in vantaggio al sesto di gioco con Messina, poco male perchè la squadra di Egizio Rubino pareggia subito con Spagnolo al 14°. Alla mezz’ora il signor Lapi di Firenze accorda un calcio di rigore che lo stesso Spagnolo trasforma per il parziale 2-1. Il secondo tempo certifica che questo Catania può tornare subito in cadetteria perchè al 70° si materializza il 3-1 di Ciceri e a sette minuti dal 90° un altro penalty trasformato dall’implacabile Spagnolo (tripletta) chiude 4-1.

1977/78: nel segno di Bortot
Un’altra tripletta di un attaccante colora il Catania-Crotone 3-1 stagione ’77/78 serie C, match disputato il 18 settembre ’77, seconda di campionato. Il protagonista è Pierantonio Bortot, fresco-fresco ventiduenne promosso centravanti titolare a discapito di Spagnolo. Il giovane attaccante ripaga in modo clamoroso la fiducia accordatagli dal trainer etneo Matteucci e in appena trentun minuti buca tre volte la porta del malcapitato Caprioli: 7°, 23° e 31°, il Cibali non crede a tanta grazia dopo l’annata magrissima della precedente stagione di B. Si va al riposo sul 3-0 e nella ripresa il gol della bandiera di Piras (56°) non guasta la festa prima del triplice fischio del signor Falzier di Treviso. Bortot chiuderà la stagione con 8 reti totali realizzando anche la segnatura iniziale dello spareggio-promozione contro la Nocerina a Catanzaro, ciò però non servirà a riportare il Catania in B.

Anni Novanta: è il momento dei pitagorici
Vent’anni dopo la tripletta di Bortot, la Crotone del pallone vuole sognare in grande anche perché la città ha ottenuto il tanto agognato status di “provincia” con tanto di targa automobilistica KR (l’unica combinazione possibile). Il ritorno in Serie C2 nel 1997 è solo una tappa di passaggio perchè la nuova compagine societaria gestita dai fratelli Vrenna punta decisamente in alto. Il Catania ’97/98 è fragile ma ha il buon gusto di iniziare bene la stagione e quando il 14 settembre ’97, terza giornata di campionato, il Crotone si presenta al Massimino i rossazzurri sono più in palla. La squadra ospite è seguita da un nutritissimo gruppo di ultras, i quali occupano una buona porzione della neonata tribuna B rifatta interamente per le Universiadi ma quel giorno aperta solo ai tifosi ospiti (il pubblico di casa mugugna).
Il tifo calabrese è solidale con quello etneo (anche se negli anni Settanta si erano verificate scaramucce tra le due sponde) forse anche in virtù del comune odio per Catanzaro. Così, anche se sul campo matura un secco 2-0 (36° Malafronte, 60° rigore Faieta), alla fine le due tifoserie escono insieme dagli spalti intonando cori e fraternizzando. Curiosità: per Giuseppe Malafronte quello sarà l’unico gol casalingo col Catania (solo 9 presenze e appena 2 reti in campionato), il “bomber” ex-Pro Cisterna disputa una stagione assolutamente incolore ma se non altro vive da protagonista quel match contro il Crotone, sfida nella quale Gianni Mei, stranamente, non fa giocare Claudio Piperissa, il ventenne attaccante ex-Locri incubo dei pitagorici la stagione precedente in CND.

Passando all’annata successiva, ’98/99, le due compagini militano in categorie diverse dato che i rossoblù hanno fatto il doppio salto in un anno dal CND alla C1. La Coppa Italia Serie C è l’occasione per sfidarsi agli ottavi in gare di andata e ritorno. Il 9 dicembre ’98, match d’andata, un meraviglioso sole dicembrino fa da cornice ad una prestazione spaventosa dei ragazzi di Piero Cucchi: 4-0! Vantaggio di Alessandro Costa al 27°, al 41° il signor Borrelli di Roma concede ai padroni di casa un rigore che Roberto Manca trasforma. Non basta: nel secondo tempo prosegue il dominio catanese con i gol di Furlanetto (66°) e ancora uno scatenato Manca (87°). Lasciamo alle parole di Carmine Milite, storico tifoso rossazzurro, il commento post-gara che certifica un momento in cui sportivamente si scoppia di salute tanto in campionato quanto in Coppa:
“Ho visto un Catania ammaliante, devastante! Cucchi ha schierato alcune seconde linee contro quella che è una compagine di C1 abbastanza forte. Se siamo riusciti letteralmente a tramortirli significa che questo è l’anno giusto per finalmente tornare lì dove dovevamo stare cinque anni fa. Sono contento per Alessandro Costa e Roberto Manca: Cucchi sta riuscendo a tenerli vivi e presenti nel progetto nonostante Passiatore segni a raffica e sia il titolare inamovibile di questo team che non esito a definire delle meraviglie.”
Musica diversa l’anno successivo, C1 ’99/00. Il Crotone allenato da Antonello Cuccureddu è da record e sin da subito si impone come “lepre” vanamente inseguita dall’Ancona di Fabio Brini. I pitagorici possono contare sulle prestazioni top di Andrea De Florio, ariete indistruttibile e prolificissimo. La prima, storica, promozione in cadetteria si intravede già a fine inverno durante il quale, stavolta, gli ottavi di Coppa sono fatali al Catania. Il 24 novembre ’99, durante una serata di freddo gelido, al Cibali si vedono le streghe e il club pitagorico passa 1-2. Sblocca De Florio (37°), illusorio pari tre minuti dopo complice un’autorete di Bocchetti e rete risolutiva di Fabbrini al 63°. Simonelli ha messo in campo troppi panchinari? In verità è un Catania “d’avanguardia” dove il confine tra titolari e riserve è labile: infatti nella gara di ritorno – ma guarda un po’ – pur schierando molte terze linee allo Scida gli uomini di Simonelli vincono inutilmente 0-1, passa il turno il Crotone.
Che il Crotone sia nettamente “più squadra” lo si vede chiaro durante la tenzone di campionato disputata in piazza Spedini il 19 marzo 2000, 27ª di campionato. Ci sono quasi venti punti di differenza tra etnei e miloniani ma Simonelli ha messo nel mirino il terzo posto perchè la classifica è incredibilmente corta e i rossazzurri sono imbattuti da 9 gare. Arbitra Ciampi di Pisa. A sorpresa, i due bomber (De Florio e Passiatore) sono in panchina. Il coach catanese si affida a Califano in attacco assistito dalla fantasia di Lorenzo Battaglia. Cuccureddu ha in Grieco e Pasino due pilastri con Fabbrini pronto a seminare il panico nella difesa locale. Prologo: l’esodo crotonese è incredibile: parecchi tifosi pitagorici raggiungono il settore ospiti passando alla spicciolata con bandiere e sciarpe dalla stradina prospicente gli ingressi della Curva Nord “per salutare direttamente gli amici di Catania”. Migliore è la manovra dei calabri ma al 40° è il Catania a passare con Emanuele Matzuzzi, mediano offensivo in prestito dalla Sampdoria.
Nella ripresa subito De Florio in campo per Lo Gatto ma è Fabbrini a trovare il guizzo dell’1-1 al 54°. I rossazzurri non paiono in grado di poter “grattare” l’intera posta in palio dato il pallegio da capolista imposto dai rossoblù ospiti. Simonelli in ogni caso al 62° getta nella mischia Passiatore e al 77° addirittura toglie un difensore (Onorato) e schiaffa dentro Manca, “l’uomo dei novantesimi minuti”. Detto, fatto, come avrebbe sentenziato il grande Gilberto Govi. Quando nessuno se lo aspetta, Ciccio Passiatore decide di accendere partita e stagione, lo fa proprio al 90° allorquando evita l’intervento in tackle di un avversario e fa partire il diagonale che trafigge Rossi, un gol da centravanti di razza, 2-1 per il Catania con lo spicchio ospite ammutolito e un Massimino che da tiepido passa in modalità “fire”. Per i tanti papà rossazzurri è la prima festa di San Giuseppe del nuovo millennio e non poteva essere più bella.
Gli anni Zero: Jaconi, Anastasi e Gasp
Dopo 10 tentativi, all’undicesimo viene fuori il primo pareggio a Catania tra le due compagini. Coppa Italia ’02/03, domenica 18 agosto ’02, prima giornata gruppo 7 con Bari e Cosenza, per gli etnei è l’esordio stagionale dopo la promozione in B ottenuta a Taranto. Il Crotone milita in C1. C’è entusiamo in città, è caccia all’abbonamento a circa un mese dallo start per la nuova avventura in cadetteria dei rossazzurri dopo 15 anni di Purgatorio. Catania-Crotone è diretta da Cannella di Palermo e non si schioda dal risultato ad occhiali di partenza. Insomma il classico match estivo tra due team ancora in fase di rodaggio. Sulla panchina etnea siede, per la terza volta in 15 anni, Osvaldo Jaconi. Lo 0-0 finale implementa i primi malumori di stagione che porteranno, alla fine del disastroso girone di coppa chiuso con 1 solo punticino e 7 reti incassate, alle dimissioni del trainer di Mandello del Lario, prèsago di sfortune stagionali e vittima di una misteriosa maledizione che gli impedisce di portare a compimento sulla panchina etnea una stagione intera in 3 distinti tentativi.
Arriva anche il momento del primo confronto siculo-calabro in Serie B, sabato 26 marzo 2005, trentunesima di campionato (decima di ritorno). Il torneo di B ’04/05 verrà ricordato come quello del “rododendro”, che nella realtà è una pianta ma secondo un redattore del principale quotidiano catanese è il sentimento provato dai tifosi rossazzurri nei confronti degli altri due clubs isolani di Palermo e Messina, “rei” di star conducendo un claromoso campionato di Serie A. E il Catania?! L’effetto-Pulvirenti non si sente ancòra, Lo Monaco non è nelle simpatie della tifoseria, la squadra passa da Costantini a Sonetti ma la classifica non decolla. Catania-Crotone cade in un periodo di vacche magre con 2 punti nelle precedenti tre partite, arbitra Banti davanti a 9279 spettatori (i paganti sono 3026). Il Crotone non naviga in buone acque nonostante schieri un ottimo roaster (Mirante, Gastaldello, Foggia, Paro, Vantaggiato) allenato da Andrea Agostinelli.
Sonetti gioca col 4-2-3-1 con Lombardi laterale di sinistra, Jeda punta con alle spalle Padalino-Serafini-Orazio Russo. È un sabato pre-pasquale ma ciò non scuote gli etnei tanto che Pantanelli guadagna un bel “7” in pagella al pari dei pitagorici Nello Russo (un omonimo del presidente dell’Orizzonte di pallanuoto donne) e Konko.
Fatale agli ospiti risulta il 3° minuto di recupero allorquando il Catania passa in vantaggio sugli sviluppi di una palla inattiva: punizione battuta sul centro-destra da Stefano Lombardi indirizzata al primo palo, Maurizio Anastasi si incunea e di testa batte Mirante sotto la Curva Nord, 1-0. Sfrenata l’esultanza del pittoresco calciatore anguicrinito (foto in copertina): quello sarà il primo e unico gol con la casacca rossazzurra per il roccioso mediano ripostese: una giornata indimenticabile per lui che ha sempre avuto a cuore le sorti del club per il quale è arrivato a vestire la maglia. Non c’è più tempo per il Crotone e stavolta il ko viene maldigerito tanto da provocare il rosso ad Alfredo Cardinale, autore comunque di una buona prestazione. I tifosi etnei abbandonano gli spalti all’apparenza felici, ma c’è chi è pensieroso o, peggio, “malopensante”: “L’esultanza sul gol l’avete vista? – mormora un noto tifoso-speaker delle radio locali a tema Calcio Catania – Ma non v’è parso strano che ci fossero pochi giocatori a far festa matta? Questo potrebbe essere il gol della svolta per il campionato eppure… parevano tutti fermi… Carusi… a mia mi passi troppu strana sta cosa, iù tutta sta vogghia r’acchianari nta A non la sto vedendo…”.
Il dodicesimo posto finale è deludente, è vero, ma dovuto forse più ad errori in fase di costruzione estiva della squadra piuttosto che a un presunto disimpegno dei calciatori a fine stagione.

Esiste la perfezione nel calcio? Sì. Catania-Crotone 3-2 di mercoledì 8 febbraio 2006, ventottesima giornata dell’indimenticabile campionato di B ’05/06 è la traduzione perfetta del concetto di “spettacolo puro”. I rossazzurri di Pasquale Marino si trovano al comando della classifica, provengono dalla vittoria a Bergamo contro l’Atalanta, è un momento sportivo storicamente eccezionale. Si gioca alle 21:00 davanti a 16.496 spettattori (6969 paganti e 9527 abbonati) e stavolta ci si ritrova di fronte il Crotone allenato da Gian Piero Gasperini, tuttaltro che una compagine anonima, schierata sul rettangolo verde col marchio di fabbrica del 3-4-3 nel quale brillano Juric, il solito Konko e uno scatenato Jeda che guida un tridente completato da Galardo e Ferrari. Arbitra Rodomonti di Roma 1, Pasquale Marino mette in campo la formazione-tipo con il 4-3-3 delle meraviglie: Caserta-Biso-Baiocco in mediana, De Zerbi-Spinesi-Mascara di punta.
Ne viene fuori una partita piena di tutto: assist, tiri, gol storici, colpi di scena, colpi di tacco, rimonte, contro-rimonte, punizioni che fan venire giù uno stadio che non crede ai propri occhi…
Si parte già al 3° di gioco con Spinesi in gol, è la rete numero 100 tra i professionisti per il cecchino di Pisa. Ma dura poco: già al 12° plana alle spalle di Pantanelli il pari ospite con una perfetta punizione calciata da Juric, 1-1. I pitagorici hanno girato l’inerzia a proprio favore e al 33° rovesciano il risultato grazie a un gol pazzesco di Jeda, di tacco, sugli sviluppi di una mischia insistita in area rossazzurra. Capucho è un ex (era in prestito), la rete è bella e più di qualcuno applaude sportivamente. Si va al riposo sull’1-2 tutt’altro che ingiusto per quel che si è visto.
Non c’è un attimo di tregua nel corso del secondo tempo, subito in campo Lucenti per Caserta. Sale in cattedra Peppe Mascara: prima si guadagna un calcio di rigore che al 71° riequilibra la tenzone (Spinesi fa secco Soviero e timbra la 101ª rete tra i professionisti), poi, all’80°, prende in mano un telecomando virtuale col quale indirizza alla perfezione un calcio di punizione che fa venire giù il Massimino: 3-2! È il Catania la vera squadra delle rimonte! Gasperini si piega alla legge del più forte, l’Elefante resta primo e fiuta quella Serie A che manca da 22 anni.

2015: l’ultimo precedente
Ancora in serie B, in data lunedì 16 febbraio 2015 alle 20:30, 26ª di 42 giornate totali. È un campionato disgraziato, i rossazzurri languono in zona retrocessione. Un pizzico di entusiamo lo stanno portando i nuovi acquisti di gennaio: due vittorie casalinghe consecutive (Pro Vercelli 4-0 e Perugia 2-0) possono essere allungate a 3 perchè la trasferta di Modena del 7 febbraio salta causa stadio ghiacciato e si gioca di nuovo al Massimino contro i pitagorici allenati dall’ex difensore rossazzurro Massimo Drago. Nonostante l’ultimo posto, i calabresi schierano 3 punte in avanti (Maiello-Torregrossa-Stoian) ma sono seguiti in Sicilia da appena una decina di supporters a causa di un’allerta meteo su Catania poi risultata eccessiva (non pioverà nonostante le nuvole). Gara immediatamente in salita per gli uomini di Marcolin perchè dopo 4 giri di lancette il Crotone è già in vantaggio sugli sviluppi di un corner da sinistra controllato a piacimento da Torregrossa lasciato solo in area, 0-1 e prima rete incassata da Gillet nella sua nuova avventura catanese.
Reazione etnea: due traverse (Sciaudone e Mazzotta) e un miracolo del portiere ospite Cordaz su Schiavi dopo corner di Rosina. Ci sarebbero anche due rigori per l’undici di casa ma Sacchi di Macerata nega tutto e si va al riposo sotto di un gol. Secondo tempo col morale sotto i tacchi, Drago fiuta il colpo del ko e butta Ricci nella mischia. Passano i minuti senza che accada nulla e al 90° i pitagorici restano in 10 per il rosso a Suciu, seguito due minuti dopo dal tecnico Drago. I minuti di recupero sono 4 e Rosina, a forza di calci piazzati, procura la rete del pareggio con un calcio d’angolo che il “Pata” Castro di testa tramuta in gol evitando una sconfitta forse meritata, 1-1 finale.
Agitato il dopo-gara in salastampa: il plenipotenziario Pablo Cosentino, stravolgendo un protocollo che lo vede abbastanza allergico alle “piazzate”, si sfoga contro l’arbitro tenendo quasi un improvvisato comizio durante il quale loda il mercato di riparazione rossazzurro e l’operato di Giampiero Ventrone, finito nel mirino delle critiche per lo scarso rendimento di alcuni calciatori e per la famosa “macchina del ghiaccio”.

Catania-Crotone: tutti i precedenti
1946/47: Catania-Milone Crotone 1-0 (Serie C Sud)
1948/49: Catania-Crotone 6-1 (Serie C)
1974/75: Catania-Crotone 4-1 (Serie C)
1977/78: Catania-Crotone 3-1 (Serie C)
1997/98: Catania-Crotone 2-0 (Serie C/2)
1998/99: Catania-Crotone 4-0 (Coppa Italia Serie C)
1999/00: Catania-Crotone 2-1 (Serie C/1)
1999/00: Catania-Crotone 1-2 (Coppa Italia Serie C)
2002/03: Catania-Crotone 0-0 (Coppa Italia)
2004/05: Catania-Crotone 1-0 (Serie B)
2005/06: Catania-Crotone 3-2 (Serie B)
2014/15: Catania-Crotone 1-1 (Serie B)
Altri precedenti di squadre catanesi
1945/46: Catanese-Milone Crotone 0-1 (Serie C Centro-Sud)
1945/46: Virtus Catania-Milone Crotone 1-2 (Serie C Centro-Sud)