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Lo stadio “Fanuzzi” di via Benedetto Brin in Brindisi è uno dei più ostili che il Catania abbia mai conosciuto nella sua storia. I rossazzurri solo in un’occasione su 12 hanno saputo portare a casa l’intera posta in palio. Rari i pareggi e spesso cocenti le sconfitte.

 

Brindisi-Catania: guerra e anni ’40

Diciotto settembre 1938, 1° turno del campionato di Serie C ’38/39, le due compagini cominciano la stagione con un salomonico 1-1 aperto da una marcatura del brindisino Chiara dopo soli 12 minuti e chiusa dall’etneo Renato Antolini al 78°, sarà questo il primo di due unici pari esterni in campionato per un Catania da record promosso in B a fine torneo.

La fama di “stadio nemico” nasce negli anni Quaranta, a cavallo della guerra: 2-0 secco il 4 maggio 1941 (25° Argentieri, 60° D’Addato), 0-0 il 16 ottobre 1941 e 3-2 il 10 ottobre 1948 (seconda di campionato) con i catanesi che rimediano con Bruno Porcelli (49°) al fulmineo vantaggio pugliese di Pierini all’8°. Ancora Pierini al 53° e poi Argentieri al 75° con la squadra di Degni che riesce solo ad accorciare al 78° con Nicola Fusco.

 

Brindisi-Catania: anni Settanta

Il periodo storico migliore per il sodalizio salentino-messapico è il primo scorcio di anni Settanta contraddistinto da una cadetteria con risultati lusinghieri. Come il campionato ’72/73 che per i biancazzurri si chiude con un ottimo settimo posto conseguito all’ultimo turno (17 giugno ’73) proprio grazie ad un 1-0 casalingo sugli ormai demotivati rossazzurri orfani del sogno Serie A sfumato ad Arezzo tre settimane prima: di Ianniello dopo 22 minuti la rete decisiva brindisina. È l’ultima partita in rossazzurro per Ferdinando Scarpa, talentuoso calciatore rimasto troppo poco alle falde dell’Etna.

Domenica 14 aprile 1974, 29° turno di B, il Catania giunge a Brindisi in condizioni disperate e senza vittorie da 12 partite. Ciccio Colombo (titolare) al 23° pareggia il vantaggio messapico di Incalza (15°) ma al 65° il signor Panzino di Catanzaro assegna un penalty ai locali trasformato da Michesi: finis Poloniae, Catania quasi condannato alla C.

Serie C dove ci si rincontra il 6 novembre ’77, nona giornata. Un blitz di Malaman dopo 23 minuti costa ai padroni di casa l’intera posta. La difesa rossazzurra è un vallo inespugnabile pure per la buona batteria di punte biancazzurre Tripodi, Alivernini e Catarci.

 

Le tre batoste degli anni Ottanta

Domenica 24 gennaio 1988, prima di ritorno serie C1. Sull’impianto di via Brin soffia un vento gelido, appena 800 spettatori perché il Brindisi sette giorni prima ha incassato 7 palloni a Reggio Calabria e giace ultimo con soli 11 punti. Contro ogni pronostico, il Catania dà vita ad una prestazione sconcertante e perde l’incontro: il protagonista è l’ostunese Nino Ciraci (già letale nella gara d’andata al Cibali) che sblocca il match al 23° su calcio di punizione. Illusorio il pari su rigore di Polenta ad inizio ripresa (l’arbitro Cardona di Milano aveva sanzionato l’uscita a valanga del portierino Orlandino sull’etneo Marini). Al 66° nuova prodezza su punizione di Ciraci e Catania ignominiosamente a picco, 2-1 finale.

Non meno doloroso il 2-0 patito il 25 settembre ’88, terza di campionato, al cospetto di un Brindisi stavolta ambizioso: già dopo 11 giri di lancette un’autorete di Polenta indirizza il match chiuso al 66° dal 2-0 di Serra. Catania senza reti all’attivo dopo i primi 270′ di campionato

Letale si rivela il 3-1 datato 14 gennaio 1990, ultima d’andata. Contro un Brindisi di alta classifica ma ormai in pre-smobilitazione per una gravissima crisi societaria, i rossazzurri si sbriciolano amaramente durante un disastroso primo tempo chiuso sotto due a zero (2° Greco, 44° Orati). Proprio l’eterno Luciano Orati (paradigmatica figura di centrocampista-goleador) è l’indiscusso mattatore del pomeriggio anche nella ripresa dove Cipriani (48°) aveva provato dagli 11 metri a riaprire la tenzone. Al 58° il 3-1 del mediano capitolino ex-Messina chiude tutto e a fine gara Melo Russo viene esonerato.

 

Falco di Coppa

L’ultima volta che le due compagini si sono affrontate ha un risvolto curioso: termina 1-1 il 17 agosto 2003, primo turno di Coppa Italia girone 8. Al gol del bomber Cosimo Francioso (18°) risponde Lulù Oliveira a nove minuti dalla conclusione. L’intera Italia pallonara è però in subbuglio per il “caso Catania-bis”. La società etnea chiede la riammissione in B, il governo paventa una B a 24 squadre… i club non ci stanno e boicottano la Coppa Italia. I gironi restano “zoppi” con qualche gara giocata e altre sfide disertate. Lo stesso girone dei rossazzurri conta quell’unica gara disputata e quindi, in mancanza di altro, tra Brindisi e Catania si procede ad un sorteggio che spedisce i salentino-messapici al turno successivo contro il Bologna.

 

Brindisi campo della Virtus Francavilla

Citiamo qui le due sfide contro la Virtus Francavilla giocate di recente al “Fanuzzi” quale campo di casa dei pugliesi: lo 0-3 del 17 settembre ’17 (Lodi rigore, Russotto e Djordjevic) e l’1-0 del 14 aprile ’19 (Manuel Sarao per gli “imperiali”).

 

Brindisi-Catania: tutti i precedenti

1938/39: Brindisi-Catania 1-1 (Serie C)
1940/41: Brindisi-Catania 2-0 (Serie C)
1941/42: Brindisi-Catania 0-0 (Serie C)
1948/49: Brindisi-Catania 3-2 (Serie C)
1972/73: Brindisi-Catania 1-0 (Serie B)
1973/74: Brindisi-Catania 2-1 (Serie B)
1975/76: Brindisi-Catania 0-0 (Serie B)
1977/78: Brindisi-Catania 0-1 (Serie C)
1987/88: Brindisi-Catania 2-1 (Serie C/1)
1988/89: Brindisi-Catania 2-0 (Serie C/1)
1989/90: Brindisi-Catania 3-1 (Serie C/1)
2003/04: Brindisi-Catania 1-1 (Coppa Italia)

Altri precedenti a Brindisi

2017/18: Virtus Francavilla-Catania 0-3 (Serie C)
2018/19: Virtus Francavilla-Catania 1-0 (Serie C)

 

 

Cutelliano di "lungo corso" (7 anni), poi universitario a lettere moderne. Ha fatto radio quotidianamente dal 2005 al 2010 e poi a spicchi negli anni seguenti. Film calcistici del cuore: "L'arbitro" (2013) con Stefano Accorsi e "Il presidente del Borgorosso F.C.".