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Il Catania, per la seconda volta nella storia, è impegnato nella disputa del minitorneo a 9 squadre per  ottenere il titolo di campione d’Italia Serie D. Nell’ormai lontano 1995 la formula era diversa e gli etnei furono immediatamente eliminati dal Taranto. Questa volta c’è da superare un gironcino a 3 per accedere alle semifinali e subito si presenta un vecchio avversario con cui ci sono conti in sospeso: il Sorrento fresco-fresco di salto in C ottenuto nel turno conclusivo della regular season con un sorpasso inatteso sulla Paganese all’ultima curva.

 

Per Achille Lauro ha tifato pure Totò

Stagione ’71/72: che ci fa il Sorrento in Serie B? Il sodalizio campano, fondato nel 1945 da adepti del movimento politico “L’uomo qualunque”, pochi mesi prima aveva brindato ad uno storico e irripetibile salto nel torneo cadetti giungendo primo nel suo girone con un solo punto di vantaggio sulla Salernitana. Padre-padrone di questo miracolo è Achille Lauro: politico, armatore, prima presidente del Napoli con cui vince una Coppa Italia nel 1962 e poi patron calcistico nella natìa Sorrento dove culla l’idea di dare alla sua comunità di origine una gioia da ricordare. Anni prima, alla vigilia di una delle tante tornate elettorali a cui partecipa, riesce a far scomodare perfino Totò: il comico, attraverso un pubblico messaggio video, incita i suoi concittadini a votare il poliedrico armatore che gareggiava tra le file del partito monarchico (anche se, a dire il vero, in un film successivo lo stesso Principe ironizzò pesantemente sul proliferare di sigle di partitini monarchici e su chi vi si candidava).

Domenica 21 novembre 1971, 9a giornata Serie B. Un Cibali battuto da chiari venti invernali ospita l’inedita sfida Catania-Sorrento. I rossoneri devono ancora ammortizzare il salto nel torneo cadetto mentre i rossazzurri vivono una situazione di forte confusione tecnica in panchina dove il tesseramento di Todo Calvanese è naufragato per il diniego della FIGC. Dopo un breve interregno con Gigi Valsecchi (che avrebbe dovuto fungere da prestanome per permettere a Calvanese di allenare) si affida il manico a Carmelo Di Bella con la missione di riportare il Catania subito in A. Il “vate” degli anni Sessanta porta entusiasmo incamerando 5 punti in 5 partite grazie ad un’unica rete realizzata (di Baisi a Como, 0-1). Il Sorrento si presenta con l’ex Landoni e 2 futuri rossazzurri: Scarpa e Lodrini; in difesa svetta un giovane Beppe Bruscolotti incaricato di proteggere i pali di Antonio Gridelli, guardiapali romagnolo detentore di un record imbarazzante: 17 incontri consecutivi di porta inviolata nella C dell’anno prima. Un calcio di rigore trasformato da Aquilino Bonfanti allo scadere della prima frazione basta al Catania per incamerare due punti importanti, replicati ad una settimana di distanza dal 2-0 casalingo al Novara che autorizza sogni di gloria.

Rigore di Bonfanti in Catania-Sorrento
Il rigore trasformano da Lino Bonfanti vale la vittoria del Catania contro il Sorrento nel 1971.

 

 

1974: quei maledetti 11 metri

Il 10 novembre ’74, stavolta siamo in Serie C, è ancora 9a giornata e al Cibali termina come tre anni prima: 1-0 siciliano (21° Simonini) con un Catania macchina perfetta (15 punti sui 18 disponibili ).

Gol di Simonini in Catania-Sorrento 1974
Il gol di Simonini in Catania-Sorrento 1-0 nel campionato 1974/75.

 

La stagione vede gli etnei capaci di sostenere anche il cammino in Coppa Italia di C dove in primavera inoltrata si approda ai quarti di finale da disputare contro i costieri del Sorrento. Gara d’andata allo stadio “Italia” che si chiude sul 2-2. Pochi calcoli: chi vuole la semifinale deve vincere, non contano i gol fatti fuori casa. Ragion per cui il trainer Rubino schiera al Cibali nella gara di ritorno i titolari e non i giovani come accaduto in terra campana dove era stato Guido Biondi ad evitare la sconfitta a 5′ dal termine. Catania-Sorrento di coppa è una gara maledetta: nonostante si giochi mercoledì 8 maggio ’75 piove a dirotto. Dirige Grillenzoni di Finale Emilia. Il copione del film (a proposito: Achille Lauro è anche produttore cinematografico) prevede i rossazzurri protagonisti e difatti Ciccio Colombo porta sull’1-0 i padroni di casa al 45°. Rubino si tutela mettendo subito Angelozzi per Malaman. Parafrasando un noto politico dei giorni nostri: “Male ha fatto l’allenatore catanese a speculare sul golletto”. Diventa protagonista il centravanti dei peninsulari Loddi, il quale aveva già realizzato due reti nel match d’andata. Al 90° spaccato è lui a rimettere in parità la sfida (1-1). Si va ai supplementari e i giocatori etnei si guardano smarriti: tre giorni dopo al Cibali scende l’ìnfida Nocerina, il Bari insegue a un tiro di schioppo. Le energie spese possono costare care.
Nulla di fatto al 120°, sempre 1-1 e lo spettro dei tiri dal dischetto si concretizza. Biondi apre la serie e segna, pareggiano i campani con Pisano poi Fraccapani porta i catanesi sul 2-1. C’è ora Loddi contro Muraro: il numero 9 rossonero fa ancora centro, 2-2. Al terzo rigore finalmente protagonisti i due portieri: Corti respinge su Angelozzi e Muraro si supera su Seano. Sulle spalle del 32enne Piero Giagnoni il 4° tiro rossazzurro: specchio della porta non inquadrato, Corti si tuffa ed esulta, la palla è fuori. Poco dopo Borchiellini realizza il 2-3 per il Sorrento. Il quinto tiro è decisivo: Spagnolo temporeaneamente pareggia ma Grieco insacca e chiude la sfida sul 3-4 per il Sorrento che arriverà sino alla finalissima persa contro il Monza.

 

Un portiere così alto non s’era visto mai

Sedici di ottobre ’77, sesta giornata serie C girone C, il Catania ospita il Sorrento e ha già i galloni della capolista perchè 7 giorni prima ha espugnato Latina (0-1, Morra al 65°) non senza aver patito una sassaiola e un assedio nello spogliatoio da parte della tifoseria pontina inferocita per un penalty non concesso ai padroni di casa. A molti la sfida contro i costieri sembra una passeggiata anche perchè sono ormai lontani i fasti di inizio decennio per i rossoneri. Inoltre, il presidente Lauro è sempre al timone, è vero, ma gli affari di famiglia sono incerti e bisogna fare i conti con la modernità e con un’Italia che sembra aver dimenticato le imprese di ‘o Comandante.

Matteucci schiera i 3 “giovani” Cantone, Leonardi e Chiavaro più Ventura con Bortot-Malaman punte. Arbitra Governa di Alessandria. Sarà stato l’attacco “leggerino” o i guantoni di Massimo Meola portiere ospite, sta di fatto che lo 0-0 non si schioda e al triplice fischio l’unico che becca applausi è proprio Meola: ex-Roma, il guardiapali sorrentino riesce facilmente a toccare la traversa senza saltare. Con i suoi 196 centimetri di altezza non a caso è, almanacchi alla mano, il calciatore italiano più alto della stagione ’77/78.

 

Catania-Sorrento: tutti i precedenti

1971-72: Catania-Sorrento 1-0 (Serie B)
1974-75: Catania-Sorrento 1-0 (Serie C)
1974-75: Catania-Sorrento 3-4 dcr (Coppa Italia Serie C)
1977-78: Catania-Sorrento 0-0 (Serie C)

 

In copertina: un’azione di Mimmo Ventura nel match del 1977/78.

 

 

 

Cutelliano di "lungo corso" (7 anni), poi universitario a lettere moderne. Ha fatto radio quotidianamente dal 2005 al 2010 e poi a spicchi negli anni seguenti. Film calcistici del cuore: "L'arbitro" (2013) con Stefano Accorsi e "Il presidente del Borgorosso F.C.".