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4 maggio 2014 – Catania-Roma 4-1: 36a giornata Serie A.

«Semo iti a Catania chee ciavatte», questo il salace commento dei tifosi romanisti all’indomani di una delle peggiori partite della storia della loro squadra. Al fischio d’avvio ci sono ben 62 (sessantadue!) punti di differenza tra la vicecapolista Roma (85 punti) e il fanalino di coda Catania (23) da alcune settimane affidato in panca a Maurizio Pellegrino, uomo-toppa per eccellenza del club dell’Elefante. Dirige Banti di Livorno davanti a ben 19.028 spettatori (biglietti di curva a 5 euro, ma gli ultras della Nord e della Sud sono in contestazione e non entrano).

Il saluto più che cordiale tra i due tecnici ad inizio gara fa capire alla perfezione che si tratta di una partita di fine stagione. Nonostante i giallorossi provengano da 9 successi di fila vanno ko in 8 minuti tra il 26° e il 34° grazie alla prima doppietta rossazzurra di Mariano Izco. Si va però al riposo sul 2-1 perché Totti su assist di Florenzi trova la sua 235a marcatura in A e ci manca poco che il subentrato Gervinho non realizzi il 2-2: per fortuna Frison fa un miracolo con l’avambraccio.

La mossa di posizionare Barrientos “braccino” in mediana funziona a meraviglia: al 56° è 3-1 con Bergessio lesto a ribadire in gol una respinta di Morgan De Sanctis su bordata di Leto. Poi al 79° l’apoteosi con velo di Bergessio e sinistro a giro da fuori area proprio del “Pitu” Barrientos: 4-1 e “Massimino” impazzito di gioia.

Bottino che avrebbe potuto essere più pingue se De Sanctis non avesse murato per due volte su Gonzalo Bergessio. In salastampa a fine gara l’allenatore capitolino Rudy Garcia fa i complimenti al Catania e qualcuno sussurra soddisfatto “abbiamo messo il Liotro al centro del villaggio” parafrasando un noto motto del trainer transalpino. I rossazzurri tornano clamorosamente in lizza per la salvezza, ma a fine stagione c’è da schiumare rabbia per alcuni risultati maturati su campi concorrenti per conservare il posto in Serie A.

 

In copertina, il secondo gol di Izco immortalato da Nino Russo per CalcioCatania.com.

 

 

Cutelliano di "lungo corso" (7 anni), poi universitario a lettere moderne. Ha fatto radio quotidianamente dal 2005 al 2010 e poi a spicchi negli anni seguenti. Film calcistici del cuore: "L'arbitro" (2013) con Stefano Accorsi e "Il presidente del Borgorosso F.C.".