Al momento stai visualizzando Quel Catania-Paternò del 1993 e la nascita del culto del ’46

Giovedì 4 novembre 1993, domenica 26 febbraio 2023: dal Catania ’46-Paternò 0-0 di Eccellenza al Catania-Paternò odierno.

Citiamo volentieri il nostro amico Alessandro Russo che ritiene che, dopo 30 anni, si sia chiuso idealmente un cerchio. Questo pezzo lo abbiamo realizzato seguendo tracce e idee che lo stesso Alessandro ci ha fornito. Da quel Catania-Paternò di Eccellenza girone A giocato in una fresca sera tardo autunnale, con un Cibali commovente e un Angelo Massimino già molto provato ma portato in trionfo, sono trascorsi quasi trent’anni. Il “Catania 1946” non c’è più.

 

La nascita di due “simboli” di appartenenza

Possiamo oggi affermare che, sotto certi aspetti, quel Catania-Paternò 0-0 fu la prima vera partita in cui ci si riferiva al Catania “1946”?
Quella sera calciatori e tifosi rossazzurri giocarono con la consapevolezza di portare sulle spalle due simboli di cui fino a pochi mesi prima nessuno non solo parlava ma non aveva minimamente avvertito l’esigenza di rimarcare: l’anno di fondazione (1946) e il numero di matricola (11700). Fino ad allora il Catania era stato semplicemente “il Catania” (in perfetta continuità con la precedente società fondata nel 1929). Non risulta, per esempio, che nel 1986 si siano fatti festeggiamenti per il quarantennale del sodalizio postbellico. Né alcuno ne aveva richiesto l’opportunità.

La Catania rossazzurra scoprì quel 4 novembre 1993 che una squadra di calcio si identificava con dei numeri che indicano “continuità storica”. A dire il vero, quei primi anni di “rinascita” furono intrisi di una gioiosa e feroce appartenenza, e quei numeri avevano un potere incredibile, magnetizzante. Servirono, eccome. C’era da distinguersi intanto con “l’altro Catania”, quello di Franco Proto fondato 1993 e durato meno di un anno; poi con “l’altro Catania-bis”, ovvero l’Atletico.

Gli anni, nel frattempo, passavano. Tra passi falsi, lutti inattesi, incredibili cambi societari e rivincite calcistiche sontuose, inimmaginabili. Il culto per la fondazione e la matricola aveva lasciato spazio all’entusiasmo per le conquiste sportive via via sempre più vertiginose. È blasfemo affermare che, ritornati nel gorgo degli insuccessi, disperati per la spaventosa crisi societaria, i tifosi abbiano trovato nuovamente conforto nel culto dell’appartenenza ai numeri? E che forse più di qualcuno, intuendo l’atavica passionalità di noi genti etnee, abbia sfruttato questo culto per scopi non nobili? Sono domande che, ripensando a questo unico precedente con il Paternò, sgorgano spontanee. E risposte definitive non ne abbiamo. Lasciamo che ognuno abbia la sua.

Ingrassia, Iuculano e Massimino
L’avvocato Ingrassia, il difensore Iuculano e il presidente Massimino

 

Catania-Paternò del 1993: l’inizio della rinascita

Tornando a quella partita, ricordiamo che la tremenda battaglia estiva contro il “Palazzo” ebbe una concreta svolta il 18 ottobre 1993: la FIGC stabilì che il Catania sarebbe ripartito dall’Eccellenza. Inserito nel girone A e senza ormai parco atleti, il sodalizio etneo approntò in poche settimane un organico molto più che dignitoso guidato da Franco Indelicato in panchina. Josè Sparti, Binda, Visca e l’estroso Gambardella le “stelline” di una squadra che non ebbe tempo di amalgamarsi e fu spedita in campo immediatamente. L’improvvisato calendario prevedeva il Paternò al Cibali il 4 novembre ’93 e dopo appena 3 giorni la trasferta al “Ciccio Russo” di Viagrande.

Quel 4 novembre 1993 la commozione di tutto uno stadio giocò forse un brutto tiro ai tanti tifosi catanesi accorsi in notturna: il Catania giocò in tenuta bianca, il Paternò in rossazzurro.
Ebbene, per svariati minuti, complice la totale sconoscenza dell’organico, i presenti sugli spalti non si accorgono di fare il tipo per gli avversari.

Non fu un memorabile match. “Quel” Catania stava muovendo i primi passi in tutti i sensi. Finì 0-0. Tre giorni dopo, a Viagrande, maturò un ko per 3-1 accettato con dignità. Si dovette attendere la quarta gara per la prima vittoria stagionale (0-1 a Piazza Armerina, il 17 novembre). I rossazzurri avevano vinto l’ultima gara ufficiale il 9 maggio ’93, a Barletta.

 

Il tabellino dell’incontro

Catania-Paternò 0-0
4 novembre 1993 – Recupero 1a giornata, campionato di Eccellenza sicula, girone A

Catania: Rescigno, Rigano, Pomo, Binda (81′ Mignemi), Iuculano, Sparti (75′ Maugeri), Turone, Piampiani, Belnome, Biondelli, Sciotti.

Paternò: Emanuele, Caccamo, Pecorino (60′ Catania), C. Viola, Cosentino, Palumbo, Randazzo, Messina, Di Stefano, Ciccia, Donzuso (85′ Assennato).

Arbitro: Marino di Siracusa

 

Catania-Paternò 1993
La formazione del Catania scesa in campo il 4 novembre 1993 contro il Paternò

 

 

 

 

Cutelliano di "lungo corso" (7 anni), poi universitario a lettere moderne. Ha fatto radio quotidianamente dal 2005 al 2010 e poi a spicchi negli anni seguenti. Film calcistici del cuore: "L'arbitro" (2013) con Stefano Accorsi e "Il presidente del Borgorosso F.C.".