Il gol di Bruno Petković che ha aiutato la Croazia a eliminare il Brasile ai Mondiali in Qatar è servito a ripescare dalla memoria un prodotto del settore giovanile del Calcio Catania, oggi alla ribalta del pubblico internazionale. Non è l’unico giocatore uscito dalla Primavera rossazzurra a disputare la Coppa del Mondo: anche Renato Zaccarelli vestì l’Azzurro in Argentina 1978, preludio alla vittoria della Nazionale di Bearzot (altro ex rossazzurro) nel 1982. L’unico giocatore ad aver giocato da protagonista la rassegna iridata mentre era tesserato con i rossazzurri è però Horst Szymaniak, con la Germania Ovest nel 1962.
Quando arrivò a Catania, il centrocampista di Erkenschwick era già un calciatore affermato a livello internazionale. Già candidato cinque volte al Pallone d’Oro (giungendo ottavo tra i migliori europei nel 1958), aveva disputato con i tedeschi occidentali il Mondiale 1958, chiuso al quarto posto.

Arrivò in Sicilia a 26 anni, dopo una trattativa complicata con il Karlsruhe. L’atterraggio raccontato dal Corriere di Sicilia è da romanzo: «Una suggestiva visione l’aeroporto di Fontanarossa sotto un cielo trapunto di stelle – scrive l’anonimo cronista il 15 luglio 1961 –. L’aerostazione è un’isola di luce mentre la pista d’atterraggio brulica di mille lucciole gialle messe in fila come bravi soldatini. L’aereo punta i suoi fasci luminosi sulla pista e si posa lieve lieve. Se giornalisti e fotoreporters sono abituati a bruciare per professione le ore dedicate al sonno, ci accorgiamo che gli sportivi in determinate occasioni non sono da meno».
Mediano e anche interno, Szymaniak atterrò accolto da mister Di Bella e capitan Corti, accompagnato dalla fidanzata Elfride Kuliscewski e applaudito da decine di tifosi. Salutò tutti, salì su una Giulietta bianca e iniziò la sua esperienza catanese. Il transfer arrivò 15 giorni dopo, malgrado una campagna stampa denigratoria contro la Sicilia sui giornali tedeschi, con la precisa richiesta di concedere a “Schimmi” la possibilità di disputare il Mondiale in Cile nel 1962.
In più, si organizzò una tournée tedesca dei rossazzurri: tra le altre, li ospitò proprio il Karlsruhe il 9 agosto e, davanti a 20 mila spettatori, Szymaniak salutò i suoi tifosi. Finì 5-2 per i tedeschi, ma mister Di Bella era soddisfatto del nuovo acquisto: «È un grosso giocatore, forte di testa e di piede. Ed è completo perché gioca con tutti e due i piedi, vede il gioco e ha un gran tiro», queste le parole dell’allenatore al corrispondente dell’Associated Press Hans Neuerburg. L’esperienza in Sicilia del mediano tedesco occidentale sarebbe durata due stagioni, ricche di soddisfazioni.
Il centro di questo racconto, però, sono i Mondiali in Cile. In Italia, ci si ricorda quest’edizione per la partita contro i padroni di casa: una sconfitta per 0-2 maturata negli ultimi 15 minuti, condita da falli violenti, scazzottate, due espulsioni degli italiani e l’infortunio a Maschio che ridusse gli azzurri in otto contro undici. Gli italiani furono così eliminati nel girone, mentre la Germania Ovest riuscì a superarlo con i padroni di casa. Szymaniak fu sempre titolare, nonché autore del rigore che sbloccò la partita con i cileni, finita 2-0. Lo 0-0 con gli italiani e il 2-1 con la Svizzera permisero ai bianchi di passare ai quarti da teste di serie. Lì però arrivò il patatrack: il gol del mediano fiumano Petar Radaković permise alla Jugoslavia di vincere 1-0 e far tornare a casa i tedeschi. Szymaniak fu tra i migliori in campo, benché il ct Herberger lo avesse schierato in attacco. Allo stadio Nacional di Santiago erano presenti oltre 63 mila spettatori per questa rivalsa del calcio slavo.

Da allora, nessun altro calciatore del Catania è stato protagonista nella competizione iridata. L’attaccante Takayuki Morimoto ha partecipato al Mondiale 2010 mentre vestiva la maglia del Catania, ma fu solo spettatore: non ha giocato nemmeno un minuto con il Giappone. Anche il portiere Mariano Andújar andò in Sudafrica da spettatore, ma almeno lui è sceso in campo in tre partite di qualificazione; anche quattro anni dopo si presentò in Brasile, senza riuscire a scalzare Romero.
Nella foto di copertina: Szymaniak con la maglia della Germania Ovest in una sfida contro la Svezia.