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Il Cibali torna ad ospitare un match tra Catania e Licata dopo oltre trent’anni. Sono sei i precedenti: ripercorriamoli insieme.

 

Catania-Licata 1987: il bomber di Tremestieri

Domenica 11 ottobre 1987, stadio Cibali, quarta giornata di andata Serie C1 girone B: è la prima volta assoluta che Catania e Licata si affrontano. Un derby di certo atipico, peraltro giocato dal Catania in una posizione umiliante di classifica: gli etnei di Osvaldo Jaconi hanno appena un misero punto dopo le prime tre giornate. La retrocessione in C1 non ha modificato l’andazzo decadente degli ultimi anni. Anzi: a vecchi problemi se ne sono aggiunti di nuovi e le quattro reti incassate nei 270′ di gioco lo attestano dolorosamente. Il Licata allenato dal taciturno e ruvido Aldo Cerantola vanta ben 3 punti in graduatoria e, sebbene sconfitto al San Vito di Cosenza sette giorni prima, si presenta a piazza Spedini coi galloni della squadra sbarazzina e con più birra nelle gambe. Ne approfittiamo per sfatare, per l’ennesima volta, un falso storico: Aldo Cerantola siedeva sulla panchina gialloblù già dall’estate 1986. Quindi la Zemanlandia licatese è finita da tempo.

Torniamo al derby: stadio Cibali semivuoto. Sugli spalti grandi drappi rossazzurri che pendono solitari dai parapetti battuti da un sole abbacinante. Crisi della squadra e crisi del tifo: mancano i giovani sui gradoni dello stadio. I ragazzi preferiscono recarsi nei ritrovi dove si balla “Right On Track” del gruppo musicale Breakfast Club, effimero successone discotecaro dell’anno. La Catania del rock sta già muovendo passi importanti sottraendo interesse al tifo e dirottandolo su altro.

Dirige Stafoggia di Pesaro, fischietto importante che farà carriera. Jaconi boccia Pierozzi e si gioca praticamente senza centravanti con Mandressi e Puzone davanti e Marini rifinitore. Licata in formazione-tipo e col portiere Zangara con una sola rete al passivo nei tre matches disputati. Quando il Catania parte sfavorito, sono dolori per gli avversari. E difatti in 13 minuti le cose sembrano prendere la giusta piega: il solito rigore battuto al rallentatore da Adriano Polenta sblocca il derby (27°). Al 40° Pietro Puzone pesca il 2-0 confermando la tradizione che vuole l’acerrano segnare gol importanti nell’impianto di via Cifali. Si va al riposo con tanti sorrisi.

L’incubo rimonta riappare puntuale nella ripresa dopo soli 7 giri di lancette perché il Licata accorcia le distanze col suo uomo più rappresentativo: il bomber Francesco “Ciccio” La Rosa. Nativo di Tremestieri (parliamo del comune marinaro del messinese e non dell’omonima località pedemontana etnea), La Rosa esplode calcisticamente nel Ravenna a 24 anni, dopo aver inutilmente provato ad imporsi nel Palermo. Riportato in Sicilia dal presidente licatese Franco Licata D’Andrea, “Ciccio” diventerà la personificazione del bomber di provincia. Riccioli in testa alla Gianluca Vialli, gol pesantissimi e quel cognome così distintivo delle sue origini sicule. Quel giorno il Licata scalda i motori per la futura clamorosa rimonta del girone di ritorno. Il Catania vince 2-1 ma soffre gli ultimi 38′ di gara. Prima vittoria in campionato per i rossazzurri che così affiancano i cugini in classifica con 3 punti (ricordiamo che la vittoria valeva ancora 2 punti).
Una curiosità su quel quarto turno d’andata di Serie C1: tantissimi gol, segno che i tempi cominciano a cambiare. Il Foggia ne fa 5 contro il Cosenza, la Reggina seppellisce sotto un 4-1 il Campania-Puteolana e il blasonato Cagliari rifila un secco 3-1 ad una Casertana in grande crisi.

 

1990: i due derby pre e post-terremoto di Santa Lucia

È breve la parentesi in serie cadetta dei “picciotti gialloblù”, il 1990/91 segna il ritorno della sfida tra i due club. Due derby disputati a Catania a poche settimane di distanza l’uno dall’altro durante il tardo autunno 1990. Il 21 novembre ’90 al Cibali va in scena il ritorno dei sedicesimi di Coppa Italia di Serie C dopo l’1-1 del Liotta. Gara-thrilling che gli uomini di Angelo Benedicto Sormani si complicano maledettamente andando in svantaggio dopo soli 5 minuti di gioco grazie alla marcatura di Figliomeni. Solo dopo 56 minuti arriva il pareggio di Cipriani. Sull’onda dell’entusiasmo i rossazzurri scacciano l’incubo supplementari al 67° per opera di Fabio Perinelli, 2-1. Uno dei pochi gol dell’algido trequartista ex-Perugia. Giocatore dalla classe sopraffina incapace di imporsi nei cuori dei tifosi. Il 3-1 finale grazie alla marcatura di Danilo Biondi (89°) è forse troppo severo e ingolosisce la platea in occasione della gara in campionato.

In calendario ci sono due derby consecutivi al Cibali: il primo, il 9 dicembre, è vinto 1-0 contro il Palermo proprio nel giorno dell’inaugurazione della nuova Curva Nord.
Si pensa ad un facile en-plein contro il Licata in modo da proiettare Pelosi e compagni verso la vetta. Il diavolo, ahinoi, ci mette la coda. E sono dolori: un terribile terremoto colpisce la Sicilia orientale durante la notte del 13 dicembre 1990. Verrà ricordato come il “terremoto di Santa Lucia” e lascerà strascichi dolorosissimi che finiranno perfino per legarsi tragicamente alla storia calcistica del sodalizio etneo. Date le circostanze, Catania-Licata del 16 dicembre ’90 si gioca lo stesso, ma in un clima surreale di paura sugli spalti. Arbitra Pisacreta di Salerno e lo 0-0 è il risultato più ovvio in un’atmosfera simile in cui si contano danni e morti e l’avvenire di una parte dell’isola appare fosco. Se aggiungiamo a ciò l’imminente operazione militare degli alleati in Iraq per liberare il Kuwait dal giogo di Saddam Hussein, possiamo rivivere a distanza di 33 anni uno scenario apocalittico che porta due mesi dopo ad annullare le tradizionali festività agatine del 1991 (si svolsero in forma ridottissima e senza fuochi).

Terremoto di Santa Lucia
Un’immagine del disastro provocato dal “terremoto di Santa Lucia” (foto tratta da LiveUniCT)

 

“Secondo me la butta dentro: perché è un professionista”

Anche per l’annata 1991/92 sono previsti due derby contro il Licata al Cibali. Il primo si disputa in piena estate per il girone a 6 squadre di Coppa Italia di Serie C, mercoledì 28 agosto ’91, Sant’Agostino sul calendario, quarta giornata del gironcino. Arbitra Scarfò di Reggio Calabria, un fischietto spesso incontrato dai rossazzurri in quegli anni. È un Catania dalle folli ambizioni, ma che nelle 5 gare di Coppa le busca sonoramente da tutti finendo il girone a 0 (zero!) punti.
Il tecnico rossazzurro Franco Vannini schiera Cecconi, Cipriani ed Enrico Botti ala sinistra in avanti. Il Licata allenato da Giuliano Sonzogni mura la propria porta grazie al sicuro guardiapali ex-Latina Antonio Montecalvo e a 5 minuti dalla fine trova il blitz vincente con il solito Ciccio Tudisco, l’acese che più volte in quegli anni castiga il Catania quando può, 0-1 e tutti a casa perchè i gialloblù chiudono penultimi il girone senza qualificarsi.

Suturata in qualche modo la crisi societaria, il Catania tenta di dare al suo campionato una marcia positiva ritrovando Pino Caramanno alla guida tecnica. Uno dei protagonisti della stagione è Giuseppe (detto Pino da alcuni e Pippetto da altri) Romano. La talentuosa ala palermitana ha fatto proprio le fortune del Licata con una media di 8 reti a stagione tra C1 e C2. Ormai sulle soglie dei 30 anni il Catania lo tessera dalla Triestina per puntare dritto alla serie B. Pino Romano è ricordato per gol bellissimi, come quello che segna nell’amichevole Catania-Inter 1-1 del 19 dicembre ’91, giorno dell’inaugurazione ufficiale dell’impianto di illuminazione al Cibali. Domenica 16 febbraio ’92 accade una di quelle congiunzioni astrali che nella vita di un calciatore non dovrebbero mai succedere: in campo Catania contro Licata, terza di ritorno di Serie C1. Dopo un match incerto e sofferto che si trascina su un giusto 0-0, i rossazzurri si vedono assegnati al 90° esatto un calcio di rigore dall’arbitro Cavanna di Roma. L’occasione è ghiotta perché la classifica è cortissima e il Catania vincendo può riaccendere clamorose speranze. Loriano Cipriani è in campo ma da mesi è l’ombra di se stesso, ragion per cui è il numero 11 ex-gialloblù ad andare sul dischetto conscio di stare per giustiziare il suo passato più caro.
Ci permettiamo una digressione cinematografica citando il famoso film “Vacanze di Natale”, pellicola capostipite del genere: la scena più celebre del film vede protagonista l’attore Marco Urbinati che durante i festeggiamenti di capodanno pronuncia la famosa frase all’attrice Antonella Interlenghi che interpreta la sua stanca fidanzata: “Secondo te dove lo festeggia il capodanno Toninho Cerezo? Secondo me dorme, perché è un professionista”. Un immaginario tifoso rossazzurro che stesse guardando quel Catania-Licata avrebbe potuto dire: “Secondo te cosa farà Pino Romano calciando il rigore contro la sua ex-squadra? Secondo me la butta dentro. Perché un professionista”. E infatti va così: Romano segna e il Catania sogna. Anzi: lo stesso Romano si ripeterà sette giorni dopo a Siracusa siglando all’84° un’altra vittoria pesante per 0-1. Il feeling coi tifosi etnei però non scocca mai veramente. Il suo successivo ritorno in rossazzurro per la stagione ’94/95 durerà appena due partite lasciando più di qualche domanda in sospeso.

 

Sandrone Susi, bomber di Coppa

L’ultimo precedente si gioca pochi mesi dopo, il 23 agosto 1992, gara di ritorno del primo turno eliminatorio di Coppa Italia di Serie C. Primo impegno stagionale delle due compagini stavolta divise da una categoria di differenza (i gialloblù militano in C2). Si parte dal 2-2 del match dell’andata al Liotta, risultato che consente ai rossazzurri di Bianchetti di qualificarsi anche in caso di pari per 1-1. Il Licata si presenta con l’intera rosa cambiata rispetto all’annata precedente a causa di una ingiusta retrocessione a tavolino. Tra le fila della squadra della città del Faro tanti giovani che evidentemente finiscono per accecare i più blasonati catanesi come accaduto in occasione della partita d’andata.

Licata in vantaggio al 37° con un rigore del solito Di Corcia. Dondoni e compagni faticano a trovare la chiave tattica giusta. Al rientro dagli spogliatoi Bianchetti mette dentro lo scalpitante Orazio Russo al posto di un legnoso Cipriani. Sale in cattedra colui che si rivelerà un vero Re di Coppe rossazzurro: Sandrone Susi, sgattaiolante laterale rossazzurro proveniente dal Francavilla al Mare. Al 59° realizza il punto dell’1-1 su calcio di rigore replicando il gol dell’andata. Il derby finisce in gloria perchè proprio Orazio Russo segna a 7 minuti dalla fine il gol del definitivo 2-1 difeso fino al 90° da un eventuale rischio supplementari. Susi, che punta non è, segnerà un’altra rete nel 3° turno di coppa contro il Messina.

 

Catania-Licata: tutti i precedenti

1987/88: Catania-Licata 2-1 (Serie C1)
1990/91: Catania-Licata 3-1 (Coppa Italia Serie C)
1990/91: Catania-Licata 0-0 (Serie C1)
1991/92: Catania-Licata 0-1 (Coppa Italia Serie C)
1991/92: Catania-Licata 1-0 (Serie C1)
1992/93: Catania-Licata 2-1 (Coppa Italia Serie C)

 

In copertina: una formazione del Catania 1992/93 (foto: CalcioCatania.com).

 

 

 

Cutelliano di "lungo corso" (7 anni), poi universitario a lettere moderne. Ha fatto radio quotidianamente dal 2005 al 2010 e poi a spicchi negli anni seguenti. Film calcistici del cuore: "L'arbitro" (2013) con Stefano Accorsi e "Il presidente del Borgorosso F.C.".