Domenica il Catania giocherà in terra lametina contro il Lamezia Terme, nuovissimo sodalizio dalle grandi ambizioni che mira a unificare – al momento senza successo, visto che squadre e tifoserie rimangono ben distinte – la tradizione sportiva delle altre storiche compagini locali, Vigor e Sambiase su tutte.
Per gli etnei una sfida ufficiale a Lamezia manca dal 1998 allorquando Catanzaro e Catania si sfidarono in campo neutro. Nove anni prima, invece, l’unico precedente con lo storico sodalizio biancoverde della Vigor.
Vigor Lamezia-Catania nel 1989
Mercoledì 23 agosto 1989, un tipico pomeriggio afoso-umido tanto in Sicilia quanto in Calabria. Il calendario dice che si celebra Santa Rosa da Lima. Sarà una notte di mezza luna calante, dunque la luna nera è prevista per giovedì 31 agosto. Si tratta di un evento raro: quell’agosto 1989 verrà ricordato come “il mese delle due Lune nere”. Cieli bui l’1 e il 31 dello stesso mese.
Lo stadio “Guido D’Ippolito” di via Guglielmo Marconi in Lamezia ospita l’incontro valido per la seconda giornata del gironcino di qualificazione al secondo turno di Coppa Italia di Serie C.
Il Catania di Melo Russo incrocia i biancoverdi della Vigor militanti in Serie C2. Chi si aspetta una “passeggiata rossazzurra” resta immediatamente deluso. I calabresi tra le mura amiche hanno fama di lasciare solo le briciole agli avversari. E il blasonato ma incompleto Catania non fa differenza: già al 21° il bomber Balistreri fa esultare i tifosi di casa spiazzando il portiere etneo Nieri, guardiapali ormai con le valigie in mano. Un primo tempo da incubo per la squadra siculo-orientale il cui mercato è ancora in alto mare: manca il portiere, una punta prolifica, un libero, uno-due mediani di carisma. A complicare il quadro-gara, sugli spalti del “D’Ippolito” si abbatte un violento acquazzone a fine primo tempo. Ombrelli non ce ne sono e il radiocronista inviato da Catania, Niki Pandolfini, si ritrova nel bel mezzo di una surreale piscina nella quale tutti gli appunti sin lì raccolti finiscono a mollo… lo racconta lui stesso in tempo reale al conduttore seduto comodamente nello studio radiotelevisivo della città etnea.
Nella ripresa, però, D’Ottavio e compagni si ricordano di militare in terza serie. A Giancarlo Marini prudono gli alluci e già al 54° mette in rete il balsamico 1-1 che non si modificherà più fino al triplice fischio del signor Cavanna di Roma. A dire il vero, Melo Russo, fedele ai suoi cliché tattici, al 70° aveva dapprima inserito Mirko Mattei sostituendo Manieri. Mossa utile a blindare il prezioso pareggio. Salvo poi, a 5 minuti dalla fine, avvicendare il gioiellino Ghezzi col fresco e scalpitante Peppe Scienza (il quale si rivelerà un vero bomber di coppa segnando poi nella manifestazione gol pesanti). A fine gara volti distesi e mister Russo che rintuzza i dubbi dei cronisti etnei:
“È un ottimo pareggio – mette subito in chiaro il trainer – contro una squadra di C2 forte. Non dimentichiamoci che qua a Lamezia ha avuto battesimo la carriera dell’attuale allenatore del Cagliari, Claudio Ranieri. È una piazza calda. Questo esordio stagionale non soddisfa i tifosi? Tre punti in due partite, quattro gol fatti… siamo in perfetta media inglese. Tre giorni fa, contro il Siracusa al Cibali, abbiamo trovato una neopromossa ben messa in campo. I due fratellini Arrabito ci stavano facendo un brutto scherzetto. Il calcio è questo, anche noi abbiamo giovani importanti: Zuppardo, Di Dio che ha segnato, Docente, Ferrara. Ai tifosi chiedo di darci fiducia. Adesso testa al Giarre: vogliamo i due punti per mettere al sicuro il nostro cammino. L’esordio in campionato a Taranto? È presto, una cosa alla volta”.
Sul fronte lametino mezzo sorriso per l’occasione fallita. In città c’è curiosità perché, per la prima volta nella storia, ben due squadre del centro termale prenderanno parte al campionato di C2 ’89/90. Oltre alla Vigor, c’è anche l’Adelaide Nicastro fresca-fresca di salto dal CID. L’Adelaide veste il biancoazzurro (poi giallonero) e dunque si pone come referente della principale località (Nicastro) che forma la conurbazione denominata Lamezia Terme insieme a Sant’Eufemia e Sambiase. Insomma, il “D’Ippolito” ospiterà un’inedita stracittadina (ancora più intima del derby con il Sambiase). In tanti sono perplessi e si sussurra di una fusione a fine stagione.
Contro il Catanzaro in campo neutro
En passant citiamo un’altra sfida giocata in terra lametina, in questo caso campo neutro per un Catanzaro-Catania datato domenica 13 settembre 1998, seconda giornata del poi trionfale campionato di C2 ’98/99. La partita si disputa in un altro stadio cittadino, il “Carlei”, con tantissimi tifosi rossazzurri assiepati nella curva.
Come narrato nel nostro pezzo sui precedenti di Catania-Castrovillari, la squadra rossazzurra aveva cominciato male la stagione perdendo in casa 0-1 contro i lupi del Pollino. Pino Inzalaco è furente per l’arbitraggio. Dunque i ragazzi di Pierino Cucchi sono già sotto esame al secondo turno di campionato. Ne nasce un match combattuto: l’ex catanzarese Brutto porta subito i rossazzurri sullo 0-1 dopo 4 minuti. Giallorossi che rischiano, ma che trovano al 53° col bomber Marsich un pari accettato anche da parte catanese. In attesa di tempi migliori.
I precedenti del Catania a Lamezia Terme
1989-90: Vigor Lamezia-Catania 1-1 (Coppa Italia Serie C)
1998-99: Catanzaro-Catania 1-1 (Serie C2)
In copertina: il gol di Marini (fuori quadro) in Vigor Lamezia-Catania (foto di Rochira per “La Sicilia”).