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Dopo 27 anni il Canicattì rimetterà piede sul prato dell’impianto di piazza Spedini per una gara ufficiale. Una piccola città che vive di agricoltura d’eccellenza, eppure il sodalizio calcistico canicattinese vanta una fondazione antecedente a quella dello stesso Catania: il 1928 è l’anno aurorale del pallone in biancorosso. Fondazione da ascrivere a Carmelo Marchese Ragona.

 

Catania-Canicattì: la Liberazione del ’48

Il primo derby a Catania tra i due club cade il giorno della festa della liberazione del 1948. Siamo in una Serie C mastodontica che la FIGC vuol ridurre a 4 gironi massimo. Reggina e Catania ingaggiano un lungo testa a testa per ottenere dunque soltanto l’accesso ad una C ridotta. La contesa sembra arridere agli amaranto. Catania-Canicattì del 25 aprile ’48 cade a 5 gare dal termine (il girone è a 16 squadre). Sul prato del Cibali arso da un precoce sole primaverile non c’è storia: 5-0 rossazzurro. Sblocca Beligni al 14°, raddoppia Luigi Faita II al 42°, triplica il bomber Arnaldo Cadei un minuto dopo. Una giornata di pura vacanza per Gino Conti, guardiapali etneo. Il cui unico scatto nella ripresa è per abbracciare i compagni in occasione del 4 e del 5-0: prima Walter Beligni al 51° (doppietta per lui) e poi ancora Cadei al 75°.

La classifica non mente: gli agrigentini sono ultimissimi con appena una manciata di punti, ormai staccati e rassegnati ad un ruzzolone nelle categorie inferiori. Eppure… nel match d’andata i biancorossi erano riusciti a battere il blasonato Catania (ne riparleremo in occasione dei precedenti del ritorno) e sarà proprio questa gara (vittoria assegnata poi a tavolino ai rossazzurri) a risultare decisiva nella corsa a due con la Reggina.

 

Il grande ex Angelo Busetta

Angelo Busetta è l’anello di congiunzione tra le due squadre. Il baffuto trainer palermitano siede sulla panchina agrigentina negli anni ’80, il periodo migliore del calcio canicattinese con quattro campionati consecutivi in Serie C2 Girone D tra il 1982 e il 1986.
Purtroppo è proprio Busetta a condurre suo malgrado il Canicattì nell’oblio dei dilettanti al termine del torneo ’85/86: i biancorossi chiudono ultimi il girone a 23 punti e in compagnia di Akragas e Gladiator salutano la quarta serie.

Ragion per cui, il rapporto tra Busetta e la Canicattì sportiva non è idilliaco nemmeno a distanza di 10 anni, quando le due squadre militano entrambe nel girone I del Campionato Nazionale Dilettanti 1994/95.
A dire il vero – e facciamo quindi un piccolo passo indietro – Catania e Canicattì si affrontano una prima volta in stagione nel Secondo turno eliminatorio della Coppa Italia Dilettanti. Il match d’andata al Cibali si disputa il 12 ottobre 1994. Sulla panchina rossazzurra c’è ancora Piero Mosti. Non è un bel momento: la priorità è il campionato, dove però il sodalizio presieduto da Angelo Massimino sembra un’anatra zoppa. Lo 0-3 interno sul neutro di Acireale contro il Gravina ha lasciato strascichi pesanti, stampa e tifoseria sono perplesse sul progetto tecnico del nocchiero toscano. Lo 0-0 finale contro il Canicattì in Coppa è niente altro che la conferma di questo stato di cose.

Come stavamo dicendo, gli agrigentini tornano a Catania per il confronto in campionato sabato 15 aprile 1995, 31° turno di campionato. Con sole tre partite da giocare, il Catania non ha scelta: deve vincerle tutte per spuntarla su un coriaceo Milazzo che lotta punto a punto con gli etnei per il salvifico salto in C2. Sul fronte biancorosso c’è da sgomitare in coda per agguantare una salvezza difficile. Sulla panchina catanese c’è dunque proprio lui, Angelo Busetta; il Catania proviene da 6 successi di fila e mantenere la tensione al massimo è difficile perchè nonostante questi sforzi, Mosca e compagni non hanno certezze di condurre in porto la missione-promozione.
Infatti, grazie ad una rete di La Morella al 23°, i canicattinesi si portano in vantaggio.
Lo 0-1 dura appena 12 minuti perché Vincenzino Del Vecchio al minuto 35 pareggia una partita che pare stregata. Busetta, per ottenere altri due punti fondamentali, al 53° fa entrare Belnome e mette fuori Giannini. Tutti gli offensivi in campo, questa la semplice strategia del sergentaccio tecnico paternese d’adozione: al 67° il Canicattì finalmente crolla grazie alla classe del “barone rossazzurro” Pasquale Marino, 2-1. Parziale difeso dal Catania con le unghie fino al 90° per scoprire poi a fine gara che, purtroppo, ci sarà ancora da soffrire per altri 270 minuti almeno per il salto di categoria.

 

Catania-Canicattì: tutti i precedenti

1947-48: Catania-Canicattì 5-0 (Serie C)
1994-95: Catania-Canicattì 0-0 (Coppa Italia Dilettanti)
1994-95: Catania-Canicattì 2-1 (C.N.D.)

 

In copertina: una formazione del Catania 1947/48 (foto tratta dal libro “Tutto il Catania minuto per minuto”)

 

 

Cutelliano di "lungo corso" (7 anni), poi universitario a lettere moderne. Ha fatto radio quotidianamente dal 2005 al 2010 e poi a spicchi negli anni seguenti. Film calcistici del cuore: "L'arbitro" (2013) con Stefano Accorsi e "Il presidente del Borgorosso F.C.".