Catania e Castrovillari tornano ad affrontarsi al Cibali. Chi l’avrebbe detto? Dopo 22 anni i “lupi” del Pollino fanno visita in una gara ufficiale ai piedi dell’Etna. La penultima volta (nel 1998) – ne parliamo sotto – riuscirono persino a portar via l’intera posta in palio!
Quasi tutti i precedenti si concentrano nella seconda metà degli anni ’90, allorquando Catania e Castrovillari militano ininterrottamente nel girone C di Serie C2 con segrete ambizioni e alterne fortune.
Una doverosa premessa: anche nel CND 1993/94 ci fu un Catania-Castrovillari, che però riguarda il cosiddetto “Catania ’93” di Franco Proto e nulla pertanto ha a che vedere con la società “Calcio Club Catania” all’epoca ammessa nel torneo di Eccellenza.
Il primo Catania-Castrovillari: la doppietta di Nino Naccari
I rossazzurri figurano come matricola assoluta della C2 1995/96. L’inizio è da dimenticare: subito bruciati i tecnici Lamberto Leonardi e Aldo Cerantola. Mario Russo si siede in panchina solo alla 5a di campionato vincendo a Marsala. Sette giorni dopo ecco il Castrovillari al Cibali, domenica 8 ottobre ’95, giornata di cielo magenta. I calabresi si presentano coi galloni della capolista imbattuta e sono seguiti da un drappello di speranzosi tifosi. Sembra una gara molto ardua da vincere al cospetto di un team collaudato da un anno di esperienza in C2. Ci vorrebbe il guizzo di un singolo, uno un po’ pazzia e un po’ talento: quell’uomo è Antonino Naccari, messinese classe ’69, che con due prodezze tra il 49° e il 72° riscalda ed accende un Cibali piuttosto depresso: 2-0 e coro dello stadio per “Nino Naccarì” sulle note di una nota canzoncina di Topolino. L’amore fra Naccari e il Catania non sboccerà mai veramente anche a causa del carattere a tratti introverso del comunque bravo attaccante peloritano.
1996/97: “La mano del nuovo tecnico si è comunque vista”
Domenica 1 dicembre 1996 fa un freddo cane in piazza Spedini. Allo stadio (ancora solo ufficiosamente intitolato ad Angelo Massimino, scomparso da poco) i tifosi non sanno se aprire i pochi ombrelli sfuggiti al sequestro pre-gara. Il cielo minaccia pioggia, c’è Catania-Castrovillari e sulla panchina rossazzurra debutta Gianni Mei. Mister Angelo Busetta dopo soli 11 turni è stato sollevato dall’incarico dagli eredi Massimino alle prese troppo presto con una decisione difficile come quella di esonerare un’icona del tifo etneo e dell’intero calcio siciliano. Fatale al tecnico paternese d’adozione sono state tre pesanti sconfitte contro Teramo, Battipagliese e Frosinone. Buona norma imporrebbe al nuovo arrivato di “bagnare” l’esordio con una vittoria ottenuta in qualunque modo. Invece il parto di una gara micragnosa è uno 0-0 salutato bene dal neo-trainer rossazzurro e dalla parte di tifoseria ostile a Busetta:
«La mano del nuovo tecnico – commentano gli anti-busettiani all’uscita dello stadio – si è vista tutta. Adesso la squadra ha un gioco».
1997/98: tre punti salvezza
Inutile girarci attorno: la stagione ’97/98 è fra le peggiori dell’intera storia calcistica catanese. Un campionato di C2 che doveva essere di “intelligente attesa” si tramuta in una serie di scialbe prestazioni e disarmanti sconfitte. Tanto che il 19 aprile 1998, 30a giornata, il Catania di Franco Gagliardi deve fare calcoli per evitare di terminare in zona play-out. C’è da ospitare il Castrovillari che invece guarda all’insù verso il paradiso dei play off. Poca gente al campo, zero tifo. Solo il caldo è in discreta abbondanza, timido assaggio di un’estate 1998 che sarà ricordata per anni a causa di temperature vicine ai 50 gradi.
Vince 3-1 l’Elefante ed esorcizza il Lupo del Pollino. Ma quest’ultimo vende carissima la sua argentea pelliccia. Al vantaggio siciliano di Brutto (4°) risponde il leggendario Gigi Marulla su rigore al 25°. Alessandro Costa al minuto 41 riporta gli etnei in vantaggio. La gara resta in bilico in pratica quasi fino al fischio di chiusura quando Lugnan mette nel sacco il 3-1 (89°); punizione forse troppo severa per i calabresi. Sospiro di sollievo per il baffuto tecnico rossazzurro Franco Gagliardi che però una settimana dopo incassa subito un pesante 4-1 a Tricase. La paura-retrocessione riemerge tale e quale.
1998/99: Pino Inzalaco sudato e arrabbiato
6 di settembre ’98, post partita di Catania-Castrovillari, prima giornata del campionato di serie C2 girone C ’98/99. Il Castrovillari ha vinto 0-1 con un rigore al 90° calciato da De Rosa. In salastampa si presenta, sudatissimo e irato, il dirigente rossazzurro Pino Inzalaco:
«Non è giusto – sbotta ai microfoni dei cronisti – essere trattati così. Abbiamo fatto grossi sacrifici… vogliamo essere tutelati».
L’ingegnere non è un semplice dirigente; è piuttosto uno dei frontman della società rossazzurra. La sua rabbia è giustificata: il Catania ’98/99 ha speso molto e al quarto anno consecutivo di C2 vuol far centro a tutti i costi. L’epilogo di una gara nervosa, lenta a carburare e risolta da un beffardo rigore concesso a tempo ormai scaduto dal signor Tomasi di Conegliano fa scattare l’allarme in società e Inzalaco vuol battere subito i pugni sul tradizionale tavolo delle lagnanze.
La piazza ha notevoli aspettative: non a caso è stato scelto come nocchiero Piero Cucchi, artefice dieci anni prima dello storico salto del Giarre dalla C2 alla C1. Il trionfale gironcino di Coppa Italia C a spese anche del Palermo sembra presagire un esordio col botto di Passiatore e compagni. E difatti contro il Castrovillari, complice anche una magnifica giornata di sole, gli spalti ribollono di tifo e pubblico. Pubblico che, al contrario di un’allarmata dirigenza, al triplice fischio non fa drammi ma anzi abbandona gli spalti ordinatamente, convinto che si tratti solo di una falsa partenza. E così sarà.
Catania-Castrovillari: l’ultimo precedente
L’ultima sfida siculo-calabra coincide con il primo impegno ufficiale dell’era Gaucci: 17 agosto 2000, prima giornata del girone Q di Coppa Italia di Serie C. È ancora un Catania sperimentale, confuso, quello che Ivo Iaconi prova a plasmare in vista del campionato di C1. In porta va Adriano Zancopè nel tentativo di sottrarre a Iezzo il posto da titolare, Zeoli scende in campo con un inusuale casacca numero 11. Vince 1-0 il Catania: un minimo scarto propiziato dal gol di Umberto Marino al 44°. Per la cronaca, il gironcino viene vinto senza clamori. Con la politica del minimo sforzo già sfoderata contro i lupi calabri. Eppure, il Catania ’00/01 versione Coppa Italia si spingerà fino ai quarti di finale, eliminato solo ai calci di rigore dal Brescello.
Catania-Castrovillari: tutti i precedenti
1995-96: Catania-Castrovillari 2-0 (Serie C2)
1996-97: Catania-Castrovillari 0-0 (Serie C2)
1997-98: Catania-Castrovillari 3-1 (Serie C2)
1998-99: Catania-Castrovillari 0-1 (Serie C2)
2000-01: Catania-Castrovillari 1-0 (Coppa Italia di C)
In copertina: una foto di Nino Naccari in rossazzurro (foto Santi Zappalà / Il Mercatino).