Riviviamo le emozioni dell’esordio in campionato del Catania con il racconto di Fabio Greco, tifoso etneo emigrato al Nord, che ha raggiunto Ragusa insieme a tanti altri cuori rossazzurri provenienti da più parti d’Italia e d’Europa.
La partita andata in scena domenica 18 settembre 2022 allo stadio “Aldo Campo” è stata sinonimo di rinascita per i tifosi dell’Elefante, assieme al match giocato in Coppa a San Cataldo.
Un incontro che ha visto una vera invasione catanese in terra iblea, ben 1200 cuori di “marca Liotru” hanno sostenuto la squadra in questa prima storica sin dal riscaldamento pre-partita coccolando i propri beniamini con cori di incitamento ricambiati da applausi dei gladiatori in maglia rossoazzurra.
La storia che racconto oggi vede protagonisti tra gli spalti dell’impianto ragusano me e la mia famiglia acquisita ovvero quella della mia Cristina. Eravamo presenti anche noi e pensate un po’ da diverse parti d’Italia e persino d’Europa. Sì, perché tutti noi per motivi di lavoro abbiamo dovuto lasciare la nostra terra natale per cercare fortuna altrove. Nonostante la lontananza dalla nostra Patria, per alcuni indicata giocosamente come “Terra Santa”, non abbiamo mai dimenticato le nostre radici e cerchiamo ogni anno di correre a riabbracciare una città che per noi vuol dire famiglia, amici storici, cibo delizioso, mare, vulcano, Sant’Agata, insomma un vero e proprio sentimento d’amore che solo chi è nato qui sa comprendere appieno. A questo si aggiunge l’immancabile amore verso i colori rossoazzurri. Così anche noi, che ci troviamo in città per delle nozze importanti in famiglia, appena ufficializzato il calendario non esitiamo un attimo e acquistiamo i biglietti per assistere alla prima partita di campionato.
L’emozione è tanta per tutti noi, anche per chi come me si appresta a vivere la ventiduesima stagione al seguito del glorioso Elefante rossoazzurro.
Appena entriamo in Tribuna B, siamo sorpresi dall’affetto che i tifosi riservano ai giocatori. Ci troviamo così immersi tra i nostri fratelli di tifo e, nonostante il caldo torrido, iniziamo ad avere letteralmente i brividi e la pelle d’oca al cospetto di cotanto turbinio di emozioni.
Per uno di noi, il promettente Mario, è addirittura il battesimo per un match del Catania. Per il padre Carmelo – per tutti Melo – emigrato più di 40 anni fa in Germania, dove ha aperto un ristorante che è il punto di ritrovo ed una certezza per il paesino in cui vive, è un gradito ritorno tra i gradoni al seguito della squadra. Lui che ha memoria puntuale della promozione in A del 1983, aveva visto insieme a noi l’ultima volta il Catania dal vivo al “Massimino” in un match contro l’Hellas Verona in Coppa Italia alcuni anni or sono. Lo stesso che fu tra i pochi ad assistere all’amichevole Utrecht-Catania conclusasi con il risultato di 0-0 nell’estate del 2009. È anche la storia di Saro e Francesca, emigrati anche loro in terra teutonica e presenti al Campo.
È l’esordio per il piccolo Giulio che ha addirittura accompagnato i giocatori in campo all’ingresso del rettangolo verde. Ci sono anche Luca e Fabiola, papà e mamma di Giulio, che tra qualche giorno convoleranno a nozze. Chi vi scrive vive da 5 anni a Torino e in questi ventidue anni ha assistito ad amichevoli, ritiri precampionato, incontri di Serie A, B e C vivendo 2 promozioni e ahimè 2 retrocessioni che hanno portato all’epilogo dello scorso aprile. Inedito un incontro in Serie D, eppure non sono riuscito a trattenere la forte emozione nel rivedere il mio amato Catania.
La prestazione dei giovani condottieri etnei ha fatto il resto: la punizione di un sempre spettacolare Ciccio Lodi, la rete di prima intenzione del bomber Manuel Sarao, imbeccato da un guizzo della “Zanzara” Peppe De Luca, le percussioni di Ciccio Rapisarda e addirittura i tunnel del giovane Marco Chiarella che hanno letteralmente ubriacato la difesa biancoazzurra.
È stata una domenica di festa per tutti i supporter etnei e dal sapore speciale per noi.
E allora che la Rinascita possa finalmente avere inizio, per un Catania Europeo, anzi no, Mondiale.Fabio Greco