Dopo sette anni d’assenza, torna finalmente il derby di Sicilia. Un confronto che racchiude la passione di un’intera isola, rappresentando non solo una partita di calcio, ma anche cultura, tradizioni, goliardia, sano sfottò e – ahinoi – violenza.
Quale Palermo? Quale Catania?
Quando si parla del derby tra Palermo e Catania, bisogna prima di tutto fare un breve cenno alla storia delle due compagini. Se da un lato, infatti, i tifosi rosanero celebrano i 120 anni della loro squadra, di contro quelli rossazzurri sono soliti far risalire la nascita della propria al 1946. In realtà, entrambe le interpretazioni sono parziali e persino contrarie tra loro.
Il Palermo nacque nel 1900 con il nome di Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, con colori rossoblu. Fu rifondato altre cinque volte, l’ultima delle quali due anni fa. E c’è persino un vuoto – nella stagione 1986/87 – quando la squadra del capoluogo non disputò alcun campionato.
Di contro, la storia del Catania inizia nel 1929, quando venne fondata la Società Sportiva Catania. La Seconda Guerra Mondiale portò alla fine di quella società, che fu rifondata nel ’46, ma in continuità di colori, di dirigenti e di tradizione sportiva. E da allora ha sempre mantenuto la propria matricola 11700, malgrado le tante difficoltà affrontate nel 1993, nel 2015 e nel 2020.
Insomma, per parlare del derby di Sicilia faremo riferimento alle origini delle due compagini, senza però tralasciare le alterne ed intricate vicende delle rispettive società.
Il primo derby alla Favorita
Il fatto che il Catania sia nato solo 29 anni dopo il Palermo (unificando varie squadre attive dall’inizio del XX secolo), comporta un vuoto fino agli anni Trenta. In realtà, c’erano state molte partite sia dei palermitani contro varie compagini etnee (tra tutte, l’US Catanese), sia dei catanesi contro altre formazioni panormite (Aviosicula, Vigili del Fuoco Palermo e Palermo “B”, cioè la formazione riserve).
Il primo derby ufficiale tra le due squadre principali, però, si disputa in terra etnea nel Natale del 1935: è una gara secca, valevole per i sedicesimi di Coppa Italia, e malgrado la differenza di categoria la spuntano i padroni di casa.
Per il primo confronto ufficiale in terra palermitana, invece, bisogna attendere il 1° novembre 1936. La squadra di casa (denominata adesso Associazione Calcio Palermo) indossa i colori rosanero e celebra proprio quel giorno i 36 anni esatti dalla fondazione. Il Catania, neopromosso in B, ha invece appena cambiato nome da Società Sportiva Catania ad Associazione Fascista Catania, mantenendo però i colori rossazzurri della propria città.
La partita finisce 1-1: al vantaggio rosanero di Bonesini, risponde nel finale Corallo.

Supremazia casalinga palermitana
Prima della Seconda Guerra Mondiale, le due formazioni si incontrano altre volte tra Serie B, Serie C e Coppa Italia. Nel capoluogo regionale la spuntano quasi sempre i palermitani. Nel 1937/38, nel 3° turno di Coppa Italia, finisce 4-1 per i giallorossi (il regime fascista, infatti, ha imposto al Palermo di indossare i colori della città): due volte Lombardi, Di Falco e Moncada per i padroni di casa, Pinto per il gol della bandiera etneo.
Due anni dopo, in Serie B, ancora Di Falco sigla l’1-0 palermitano del 24 marzo 1940.
La stagione successiva, le due compagini si ritrovano invece in Serie C: il Catania perché retrocesso, il Palermo perché escluso per inadempienze finanziarie e rifondato con il nome di Juventina Palermo. La partita del 29 dicembre 1940 finisce nuovamente 1-0, stavolta con gol di Antolini nei primi minuti del match.
Infine, l’8 marzo 1942 i rossazzurri si tolgono lo sfizio di bloccare la corsa della capolista, imponendo l’1-1 a Palermo (e dopo averli già battuti all’andata con un roboante 4-1).
Tanti pareggi nel dopoguerra
Dopo la fine del secondo conflitto mondiale, la risalita nel rifondato Club Calcio Catania e lo scambio di categoria nel 1953/54 (rossazzurri promossi per la prima volta in A, rosanero retrocessi in B) riporta il derby a Palermo solo nel 1956. Si gioca alla penultima di campionato, in una Favorita strapiena per celebrare il ritorno in massima serie (centrata appena sette giorni prima). Davanti a 40.000 persone, i padroni di casa si portano avanti per 2-0 con Sandri e Bergamo. Nella ripresa, però, Spikowski, Fontana e Quoiani firmano un clamoroso sorpasso rossazzurro in pochi minuti. Sarà Ballico a siglare il definitivo 3-3, che però non basta a bloccare la rabbia dei tifosi di casa che se la prendono con l’arbitro Smorto.
Due stagioni dopo, ripiombato in B il Palermo, si torna alla Favorita il 3 novembre 1957: il gol di Innocente Meroi è replicato al 90′ dal palermitano Alvaro Biagini (che tempo dopo approderà proprio al Catania, diventando idolo della tifoseria) per l’1-1 finale.
Va diversamente l’anno dopo, con i rosanero che si impongono 1-0 con rete di Perli.
Celebre, poi, quanto avviene il 6 settembre 1959: il Palermo è in A, mentre il Catania inizia la marcia promozione con Carmelo Di Bella in panchina. La prima uscita ufficiale è in Coppa Italia, nel derby della Favorita. La partita inizia in ritardo e così, con il risultato bloccato sullo 0-0, i supplementari si giocano con il sopraggiungere dell’oscurità. L’arbitro De Robbio non vuol saperne di sospendere l’incontro, malgrado le proteste rossazzurre. Al 105′ Perli firma il vantaggio rosanero, poi sul finale del secondo tempo supplementare esplode una rissa che sfocia nell’abbandono del campo da parte degli etnei. Risultato: 2-0 a tavolino per “ostruzionismo e scarso spirito sportivo” e capitan Seveso squalificato per un turno.
Ci si ritrova finalmente in Serie A e sono altri due pareggi: 0-0 il 21 gennaio 1962 e 1-1 il 14 ottobre 1962 (vantaggio locale con Fernando, pareggio su rigore di Prenna).
Poi il Palermo retrocede in B, dove rimarrà per diverse stagioni. Le due compagini si incrociano solo nel turno eliminatorio di Coppa Italia 1964/65, dove la spuntano i rosanero per 1-0 con rete di Fogar.
La prima vittoria rossazzurra
Con la retrocessione in B del 1966, il Catania ritrova sul proprio cammino il Palermo in campionato. Ed è un bel ritrovarsi per i colori rossazzurri: vittoria in casa all’andata, ma soprattutto primo storico successo esterno al ritorno, il 7 maggio 1967: lo sigla Mario Fara, ma lo 0-1 sta persino stretto al Catania, che domina l’intera partita.
L’anno dopo, un nuovo 0-0, con i rossazzurri di mister Gigi Valsecchi che avrebbero persino meritato il successo al cospetto della squadra che domina il campionato (e che di lì a poco otterrà la meritata promozione); il grande ex mister Di Bella alla fine si dichiara stupito di come gli etnei possano aver fatto un campionato così mediocre.

Le due squadre si ritrovano contro il 31 agosto 1969: primo turno del gironcino di Coppa Italia, alla Favorita vanno in scena gol d’autore. Bomber Gaetano Troja segna il vantaggio rosanero, a cui si aggiunge il raddoppio di Enzo Ferrari. Per il Catania, invece, va a segno Lino Bonfanti. Nella ripresa, i palermitani dilagano con il ventenne Franco Causio ed ancora con Ferrari, per il 4-1 finale.
Gli anni Settanta in Serie B
Dopo un nuovo scambio di categoria tra le due compagini (il Catania viene promosso in A, da cui contemporaneamente retrocedono le aquile), gli anni Settanta sono caratterizzati da sfide nella sola Serie B.
Si parte con l’1-0 del 1971/72, rete di Lancini. Poi due 1-1 di fila, entrambi targati Malaman: il 19 maggio 1974 l’esterno rossazzurro risponde al vantaggio panormita di Magistrelli; il 2 maggio del ’76 porta lui avanti gli etnei, poi ripresi da Piras.

Ancora un pareggio nel 1976/77, stavolta per 0-0. In quel Catania ci sono due grandi ex: mister Di Bella (tornato all’ombra dell’Etna per una stagione) e il bomber Gaetano Troja, che però non gioca la partita di Palermo.
L’aumento della rivalità negli anni Ottanta
Fino a quegli anni, la rivalità tra le due tifoserie è sì accesa, ma non certo estrema. Lo testimoniano anche momenti di distensione, come quello immortalato in occasione del derby del ’76/77 alla Favorita. Ma con il passare degli anni, le due fazioni abbandonano i convenevoli per dare vita ad episodi di feroce antagonismo, sfociato in scontri e violenze.

Tutto inizia nel 1980/81, con i disordini nel derby d’andata a Catania; nell’occasione, ne fa le spese anche il portiere rossazzurro Sorrentino, colpito da una pietra scagliata dai sostenitori ospiti presenti al Cibali.
Al ritorno, il 24 maggio 1981, un Palermo alla disperata ricerca della salvezza si impone per 2-0 con le reti nel finale di Ammoniaci e De Stefanis.
L’anno dopo la situazione diventa ancora più tesa. Non succede nulla di particolare nel match di Coppa Italia del 6 settembre, dove i rosanero si impongono 1-0 grazie ad un gol di Vailati su errore del portierino rossazzurro Festa.
Gravi scontri si svolgono, invece, nella partita d’andata in campionato a Catania tra i 4.000 tifosi palermitani e gli ultras locali: tanti feriti e decine di auto distrutte attorno allo stadio e nel centro città, prima e dopo il match.
E non va meglio al ritorno: il 23 maggio 1982 il clima in via del Fante è tesissimo. All’arrivo del pullman catanese, i tifosi palermitani iniziano a lanciare di tutto. Una pietra colpisce alla testa il terzino etneo Renato Miele, che non può scendere in campo. La partita termina 1-0 per i locali, ma il giudice sportivo assegna lo 0-2 a tavolino per il Catania.
Nell’anno della promozione in A, il Catania fa visita al Palermo nel girone d’andata: il 24 ottobre 1982 finisce 0-0. Stavolta, per fortuna, non si registrano episodi gravi.
Pareggio a reti bianche, infine, nel 1985/86.
Un nuovo Palermo
Come detto, le vicende del club rosanero sono assai complesse. Nel 1986/87 il club rosanero viene escluso dalla Serie B per inadempienze finanziarie. Viene fondata una nuova società, l’Unione Sportiva Palermo, che però quell’anno non arriva ad iscriversi ad alcun campionato.
Le deludenti stagioni rossazzurre e la lenta risalita rosanero fanno sì che tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta le due compagini si ritrovino insieme in Serie C1. In quelle stagioni, le sfide sotto il Monte Pellegrino sono quasi a senso unico. Dopo lo 0-0 del 1988/89, arrivano quattro vittorie consecutive per i padroni di casa. Nel 1989/90, finisce 1-0 in campionato (rete di Musella su rigore, partita giocata sul neutro di Trapani) e 3-1 in Coppa Italia di C (doppietta di Accardi, inframmezzata dal gol rossazzurro di D’Ottavio e da quello dello stesso Musella).

L’anno dopo, 2-0 in Coppa Italia di C (Paolucci e Favo) e secco 3-0 in campionato targato Lunerti (doppietta) e Cangini.
La bomba di Loriano Cipriani nel 1993
Il Palermo inizia un rapido “sali-scendi-sali” tra C1 e B nel giro di tre anni. Il derby alla Favorita si ripropone il 21 febbraio 1993 ed è indimenticabile per i colori rossazzurri: davanti ai tanti tifosi etnei assiepati nell’anello superiore della Tribuna Monte Pellegrino, Loriano Cipriani (che già aveva segnato un bel gol ai “cugini” nel derby in casa del ’90/91) sfodera una clamorosa punizione da oltre 35 metri che trafigge il portiere avversario Vinti. Raddoppia Palmisano nella ripresa, che concretizza un contropiede.
È uno 0-2 storico, con la tifoseria rossazzurra che accoglie la squadra all’uscita dell’autostrada Pa-Ct e la scorta festante fino al Cibali.
Alle porte del nuovo Millennio
Dopo il balzo indietro del Catania di Massimino nell’estate del ’93, inizia la lenta risalita verso i palcoscenici nazionali. Il derby contro il Palermo (diventato nel frattempo US Città di Palermo) torna solo nell’ottobre 1999: nei sedicesimi di Coppa Italia di C, è un bel 2-2, con doppietta di Manca ad inframmezzare le reti rosanero dell’ex Lugnan e di Furiani.
Ancora Lugnan e Manca firmano l’1-1 in campionato, disputatosi due mesi dopo.

La musica è ben diversa nel 2000/01: il posticipo dell’8a giornata è pirotecnico… in tutti i sensi. È il 23 ottobre e le due squadre, fresche di cambio societario (il Palermo passato ai Sensi, il Catania ai Gaucci) si sfidano in una notte carica di entusiasmo e tensione. I 2.000 supporter rossazzurri sono “ingabbiati” nell’anello inferiore della curva Sud, oggetto di lanci di qualunque cosa dai settori superiori e caricati dalla polizia alle spalle. Ne nascono scontri, disordini e lanci di lacrimogeni e petardi che interrompono più volte la partita. Sul campo finisce 5-1 per i rosanero, con doppiette di Cappioli ed Elia, gol di La Grotteria e per i rossazzurri di Cicconi.
Va meglio un mese dopo, in Coppa Italia di C: finisce 1-1, con reti della meteora greca Theofilos Karasavvidis e pareggio rosanero con Maggiolini.
Dopo la promozione del Palermo, il Catania deve attendere un anno per ritrovare i “cugini” dall’altra parte della Sicilia. Ma è un’attesa che vale la pena, perché il 19 aprile 2003 va in scena il più bel derby di Sicilia della storia. Un continuo botta e risposta al cardiopalmo: passa avanti la squadra rossazzurra con Martuscello; pareggia Tonino Asta; poi ad inizio ripresa arriva l’eurogol di Oliveira, che mette a sedere tutta la difesa avversaria in modo irriverente; ancora pareggio dei rosanero con Zauli, appena un minuto dopo; sorpasso dei locali poco dopo con Maniero; infine pareggio definitivo ancora con Martuscello. È un bellissimo 3-3, che viene visto in diretta in tutta Italia. A Catania sono tantissimi i club che la trasmettono ed i boati riecheggiano in città come se si giocasse in casa.
La stagione successiva arriva invece la sconfitta più cocente per i rossazzurri: il Palermo di Guidolin (un’autentica corazzata che annienta il campionato), asfalta ed umilia il Catania di Matriciani e Colantuono. Si gioca il 4 aprile 2004, posticipo della 36a giornata (delle lunghissime 46 previste dal calendario): finisce 5-0 con reti di Antonio ed Emanuele Filippini, di Biava e di Luca Toni (doppietta).
I derby in Serie A
Nel 2006 torna un Palermo-Catania in Serie A. L’attesa è spasmodica, il 20 settembre al Renzo Barbera si presentano circa 4.000 catanesi che assiepano i due anelli del settore ospiti. Ovviamente non mancano gli scontri, stavolta trasmessi in mondovisione.
Sul campo è spettacolo: il Catania passa avanti con il palermitano Giorgio Corona, che “ubriaca” la difesa avversaria e sigla il suo secondo gol in campionato dopo appena due partite e mezza. La pareggia subito Giovanni Tedesco in mischia. Poi nel secondo tempo la scena se la prendono i portieri: prima Pantanelli si fa infilare goffamente da una rasoiata di Simplicio, poi Agliardi la combina grossa su un passaggio sbagliato di Mascara (che brutto primo gol in A per uno che ne segnerà di straordinari!). Il Palermo, però, dilaga: rigore di Corini e reti di Amauri e Barzagli. Inutile la punizione del subentrato Spinesi in pieno recupero: finisce 5-3.
L’anno dopo, un buon Catania si fa beffare nel finale da una grande punizione di Miccoli, che trafigge un immobile Polito.
Le tante sconfitte vengono finalmente controbattute da quella che è una, se non “la”, più gloriosa vittoria della storia del club rossazzurro: è il 1° marzo 2009 e mister Zenga plasma un capolavoro. Morimoto è imprendibile: prima offre a Ledesma l’assist per il vantaggio, poi fa espellere Bresciano, infine segna il 2-0 su lancio di Carboni. Poi, quando sono circa le 15:44 di quel tiepido pomeriggio, avviene l’incredibile: Mascara si inventa un tiro da centrocampo; la palla scavalca Amelia e si insacca direttamente in rete. Un gol che, come sappiamo, farà il giro del mondo e resterà negli annali. Completa il quadro il gol di Paolucci nel secondo tempo ed uno strepitoso Bizzarri che blinda la porta etnea. Finisce 0-4 ed anche stavolta la squadra viene accolta alla stazione di servizio del Gelso Bianco e scortata fino allo stadio Massimino in una festa indimenticabile.
Si alterneranno, poi, pareggi e sconfitte in fotocopia. Nel 2009/10 finisce 1-1, con rete locale di Migliaccio e pareggio ospite di Martinez. L’anno dopo, 3-1 con sontuosa tripletta di Javier Pastore, inframmezzata dal momentaneo pareggio di Terlizzi. Per l’occasione, tornano i tifosi ospiti (dopo il lungo stop causato dai fatti del 2 febbraio 2007, costati la vita all’ispettore Filippo Raciti): celebre il giro di campo a braccetto dei due presidenti Zamparini e Pulvirenti.
Nel 2011/12 un nuovo 1-1, con vantaggio di Nicola Legrottaglie (su pregevole assist di testa di Barrientos) e pareggio di Miccoli.

Infine, altro 3-1 nell’ultimo precedente, il 24 novembre 2012, marcato dalla rete di Miccoli e dalla bella doppietta di Ilicic. Sontuoso, quanto inutile, il gol della bandiera su punizione di Ciccio Lodi.
Nei sette anni di fila in A, la bilancia dei confronti è comunque nettamente in favore dei rossazzurri. Considerando andata e ritorno, lo scettro di Campioni di Sicilia è andato al Catania per ben cinque volte, mentre due volte al Palermo.
Tutti i precedenti
1936-37: Palermo-Catania 1-1 (Serie B)
1937-38: Palermo-Catania 4-1 (Coppa Italia)
1939-40: Palermo-Catania 1-0 (Serie B)
1940-41: Palermo-Catania 1-0 (Serie C)
1941-42: Palermo-Catania 1-1 (Serie C)
1955-56: Palermo-Catania 3-3 (Serie B)
1957-58: Palermo-Catania 1-1 (Serie B)
1958-59: Palermo-Catania 1-0 (Serie B)
1959-60: Palermo-Catania 2-0 a tav. (Coppa Italia)
1961-62: Palermo-Catania 0-0 (Serie A)
1962-63: Palermo-Catania 1-1 (Serie A)
1964-65: Palermo-Catania 1-0 (Coppa Italia)
1966-67: Palermo-Catania 0-1 (Serie B)
1967-68: Palermo-Catania 0-0 (Serie B)
1969-70: Palermo-Catania 4-1 (Coppa Italia)
1971-72: Palermo-Catania 1-0 (Serie B)
1973-74: Palermo-Catania 1-1 (Serie B)
1975-76: Palermo-Catania 1-1 (Serie B)
1976-77: Palermo-Catania 0-0 (Serie B)
1980-81: Palermo-Catania 2-0 (Serie B)
1981-82: Palermo-Catania 0-2 a tav. (Serie B)
1981-82: Palermo-Catania 1-0 (Coppa Italia)
1982-83: Palermo-Catania 0-0 (Serie B)
1985-86: Palermo-Catania 0-0 (Serie B)
1988-89: Palermo-Catania 0-0 (Serie C1)
1989-90: Palermo-Catania 1-0 (Serie C1)
1989-90: Palermo-Catania 3-1 (Coppa Italia di C)
1990-91: Palermo-Catania 3-0 (Serie C1)
1990-91: Palermo-Catania 2-0 (Coppa Italia di C)
1992-93: Palermo-Catania 0-2 (Serie C1)
1999-00: Palermo-Catania 1-1 (Serie C1)
1999-00: Palermo-Catania 2-2 (Coppa Italia)
2000-01: Palermo-Catania 5-1 (Serie C1)
2000-01: Palermo-Catania 1-1 (Coppa Italia)
2002-03: Palermo-Catania 3-3 (Serie B)
2003-04: Palermo-Catania 5-0 (Serie B)
2006-07: Palermo-Catania 5-3 (Serie A)
2007-08: Palermo-Catania 1-0 (Serie A)
2008-09: Palermo-Catania 0-4 (Serie A)
2009-10: Palermo-Catania 1-1 (Serie A)
2010-11: Palermo-Catania 3-1 (Serie A)
2011-12: Palermo-Catania 1-1 (Serie A)
2012-13: Palermo-Catania 3-1 (Serie A)
Vittorie Palermo: 20 | Pareggi: 19 | Vittorie Catania: 4