L’esordio ufficiale nella stagione 2008-09 è una serata che in tanti ricorderanno. È un caldo 23 agosto e si gioca Catania-Parma, valido per il 3° turno eliminatorio della Coppa Italia.
Come mai è capitato il Parma in casa? Perché i crociati sono appena retrocessi in Serie B, dopo il finale thrilling della stagione precedente, con la doppia sfida scudetto/salvezza Parma-Inter e Catania-Roma.
Sguardo ad est
A proposito di quell’ultima giornata del campionato precedente, dopo il brivido fatto correre dal montenegrino Mirko Vucinic (autore del provvisorio vantaggio romanista), la società rossazzurra in estate ha deciso di volgere lo sguardo proprio ad est.
In fase di preparazione, infatti, i rossazzurri hanno affrontato prima i bulgari del Botev Plovdiv (ad Assisi, sede del ritiro), vincendo per 1-0 con gol di Sabato, e poi il Progresul București, formazione della Serie B romena, vincendo in trasferta per 2-3 con reti di Silvestre, Antenucci e Plasmati.
Proprio da Bucarest arriva quello che è il pezzo pregiato del mercato estivo, sbandierato come il più grande colpo – fino a quel momento – della coppia Pulvirenti-Lo Monaco: è Nicolae Dică. In forza allo Steaua, ha un curriculum niente male, arricchito da un 4° posto nella classifica marcatori della Champions League 2006-07.
All’arrivo a Catania, oltre a spodestare Mascara della maglia numero 10, chiede di vedere lo stadio. Peccato che in quell’impianto giocherà davvero col contagocce.
Lavori in corso
L’atmosfera che si respira al Massimino per l’esordio in Coppa è entusiasmante. Ci sono circa 10.000 spettatori, con la Curva Nord praticamente al completo. Quel che salta all’occhio, però, è un contesto di incompletezza, in campo e sui gradoni.
Sugli spalti, infatti, c’è da sottolineare il restyling delle due curve, interamente riverniciate di verde-bianco-rosso (come i seggiolini della Tribuna B, installati l’anno prima). Peccato però che la tinteggiatura della Sud sia ancora parziale, cosicché il look complessivo abbia un effetto incompleto.
Ma ancora più evidente è il nuovo tabellone luminoso… spento. Già perché, dopo decenni di controversie, il Cibali è stato finalmente dotato di un maxischermo posto sopra alla Curva Nord. Schermo che, tuttavia, sarà acceso solo dalla prima di campionato (offrendo un effetto da “grande stadio” che – a raccontarlo oggi – viene quasi da ridere).
Anche il campo c’è qualcosa di incompleto: i rossazzurri, infatti, si schierano con le divise dell’anno precedente, visto che le – bellissime – nuove maglie Legea non sono ancora state consegnate. Un ritardo divenuto col tempo un “classico” della gestione Pulvirenti che – anche questo aspetto lo dimostra – non ha mai brillato per sagacia nel marketing.
Michele da Recanati
Mister Walter Zenga schiera in attacco Martinez e Mascara a supporto del giovane Mirko Antenucci, arrivato dal Venezia. C’è anche una novità importante: la fascia di capitano, per questa stagione, girerà fra i vari giocatori di partita in partita, per aumentare la compattezza del gruppo.
Compattezza che effettivamente si vede in campo, ma che non si traduce in gol. I 90 minuti si chiudono a reti bianche, malgrado gli ingressi nel secondo tempo del capitano de facto Baiocco e del tanto applaudito Dică. Da sottolineare la grande partita di Bizzarri, autore di alcuni begli interventi.
Entra, a due minuti dalla fine, anche il giovane Michele Paolucci, classe 1986, arrivato dall’Udinese sponda Atalanta. Già nel giro della Nazionale Under 21, è un giocatore di indubbie promesse, giunto a rimpinguare un attacco che, ai nastri di partenza, si presenta ben fornito: Spinesi, Mascara, Martinez, Dică, Paolucci, Antenucci, Morimoto, Plasmati ed il giovanissimo Catellani (che però verrà mandato in prestito a Modena).
Ma è proprio il recanatese dagli occhi azzurri a prendersi il palcoscenico al suo esordio ufficiale in maglia rossazzurra, con una sensazionale doppietta: alla fine del primo tempo supplementare insacca su un bel cross di Izco dalla destra, mentre il capolavoro lo confeziona all’inizio del secondo, col sontuoso tocco di prima intenzione che sorprende il portiere Pavarini da 25 metri, facendo venir giù lo stadio. Inutile, nel finale, il 2-1 siglato da Troest in mischia.
Le premesse per una bella stagione
Il deflusso dei tifosi dallo stadio è di quelli felici ed euforici: questa squadra, con questo ragazzino imprevedibile, sembra possa ambire a fare un bel campionato. E così sarà, soprattutto nel girone di andata, mentre nel ritorno si rallenterà un po’ la marcia; arriveranno comunque il 4-0 a Palermo, la salvezza con diverse giornate d’anticipo, la convocazione in Nazionale per Mascara e Biagianti.
E Paolucci, con le sue 9 reti (poche, ma pesantissime) diventerà uno dei protagonisti assoluti della stagione. Altro che Dică!
Il tabellino della partita
23 agosto 2008, 3° turno di Coppa Italia:
Catania-Parma 2-1 dts
Catania: Bizzarri, Silvestri, Silvestre, Stovini, Alvarez, Izco, Carboni, Biagianti (62′ Baiocco), Martinez (88′ Paolucci), Antenucci (65′ Dică), Mascara. All. Zenga.
Parma: Pavarini, Troest, Paci, A. Lucarelli, Castellini, Mariga, Morrone, Pisanu (46′ Antonelli), Reginaldo (73′ Leon), Paponi, Kutuzov (106′ Lorenzini). All. Cagni
Arbitro: Romeo di Verona
Reti: 105′ e 108′ Paolucci, 110′ Troest
Nella foto in alto: la prima rete di Paolucci, tratta da “La Sicilia”