Al momento stai visualizzando Stagione 1982/83 – Forse non tutti ricordano che…

Riviviamo l’indimenticabile cavalcata per il ritorno in Serie A della stagione 1982-83, durata 11 lunghi mesi e 45 partite ufficiali. Ripercorriamoli tra sogni e partite.

🔴 Estate ’82: Roberto Sorrentino è premiato col “Puppetto d’argento“, assegnato da La Sicilia quale miglior giocatore per rendimento dell’ultima stagione e consegnatogli dall’allora portiere del Siracusa, Lido Vieri.

🔵 Radiomercato vorrebbe proprio Sorrentino accasarsi al Perugia. Ad andarsene, invece, è capitan Barlassina, dopo tanti anni gloriosi ai piedi dell’Etna.
Anche la società etnea fa gola a molti, ma Massimino è ben saldo e prepara le cose in grande. Ingaggia il trainer Gianni Di Marzio, due volte “Seminatore d’oro“, ed è questi che plasma la squadra perfetta: Mastalli del Varese completa la prima linea; Mastropasqua-Chinellato e Ranieri cementano la difesa e Giovannelli non fa rimpiangere Vella, perso alle buste con la Lazio.

Catania 1982/83

🔴 Coppa Italia. Il girone è d’acciaio inox con Juve, Milan e Genoa. Il 18 agosto 1982, in un Cibali assolato e gremito all’inverosimile (record assoluto) si gioca coi bianconeri campioni d’Italia e imbottiti di campioni del Mondo: è 1-1 a sorpresa. Giorgio Mastropasqua segna il primo gol stagionale rossazzurro, la neonata Curva Sud è tenuta a battesimo, così come Michel Platini. Il Catania giunge terzo nel girone con 6 punti in 5 gare. Qualificazione sfiorata. Già nell’aria il profumo è di stagione ricca di soddisfazioni.

Catania-Juventus 1982-83 Platini Mastalli
Catania-Juventus di Coppa Italia. Michel Platini ed Ennio Mastalli

 

🔵 Si parte subito con tre vittorie esterne di fila nelle prime tre gare fuori casa: Cremona, Lecce e Bergamo (bomba di Giovannelli) vengono espugnate. Sulla via del Salento, Cantarutti si “perde” a Trebisacce e arriva a Lecce in taxi evitando il viaggio su un torpedone che “ricordava il Medioevo”.

🔴 Il Catania viaggia nelle prime posizioni, ma stenta in un Cibali dal fondocampo impossibile.
Il primo successo interno è datato 21 novembre: 11° turno, 3-0 al Bari con reti di Crusco, Cantarutti e Mastropasqua.
Frattanto l’ala ligure Barozzi (classe ’60) completa i ranghi nel mercato novembrino.

🔵 L’undici-base subisce rarissimi infortuni e scende in campo quasi sempre senza defezioni cementandosi in un tutt’uno recitato come un mantra dai tifosi rossazzurri: Sorrentino-Ranieri-Mosti-Giovannelli-Chinellato-Mastropasqua-Morra-Mastalli-Cantarutti-Crusco-Crialesi.

Catania 1982/83

🔴 L’unico stop lo patisce capitan Sorrentino in occasione di Catania-Monza 2-0 del 2 gennaio ’83: lo scontro col brianzolo Loris Pradella costa la spalla al portierone sostituito dal debuttante Marco Onorati per quattro partite consecutive. Gare che il Catania non perde, girando la boa del girone d’andata a 23 punti, alle spalle di Lazio, Milan e Cavese.

🔵 Girone di ritorno. In Curva Sud compare un nuovo gruppo ultras, i Catania Raiders, fondati dal futuro giornalista Umberto Teghini. Nella pausa di campionato del 6 febbraio la Nazionale di Serie B vola a Nairobi per un’amichevole. Gli etnei Crusco, Mastalli e Cantarutti fanno parte in pianta stabile dell’11 titolare.

🔴 Il 13 febbraio il Catania strappa lo 0-0 a San Siro col Milan alla seconda di ritorno. Ciampoli sfiora il colpaccio nel finale. In ogni caso è la gara che fa scattare la consapevolezza del possibile salto in A.
I rossazzurri, tuttavia, si inceppano in trasferta perdendo a Reggio, Pistoia, Varese e Bari. Lo 0-0 casalingo col Como pare vanificare tutti gli sforzi.

🔵 Un magnifico maggio. Otto punti in 5 gare: il Catania passa a San Benedetto (1-3) sul terreno inespugnabile del Fratelli Ballarin con una cavalcata monstre “coast to coast” di Mastalli a siglare l’impresa.
In un Cibali trasformato in una bolgia infernale, il Bologna è sconfitto in rimonta da una zuccata di Barozzi sotto la Sud. Alla vigilia della penultima sfida, in casa della Lazio, il Catania è proiettato alla promozione.

🔴 I biancocelesti sembrano alla canna del gas avendo dilapidato un tesoro di punti. Alla truppa di Giordano e soci riesce di piegare un Catania onestamente superiore grazie ad un dubbio rigore e ad un finale di gara non proprio sportivo, con la sfera gettata fuori dal campo e i raccattapalle svaniti nel nulla.
Qualcuno racconterà di una visita di Ciccio Cordova nel ritiro pre-gara del Catania: era andato a salutare la sua vecchia squadra?
Per molti i sogni promozione sono finiti: la Cremonese è ora terza solitaria e si reca a Varese per la formalità finale.

🔵 Epilogo con sparatoria: il Catania ospita il Perugia e il Cibali è gremito all’inverosimile nonostante la delusione di Roma. Poco prima del fischio d’inizio un rumore di colpi sordi turba l’atmosfera festaiola. Sembrano solo petardi, forse qualcuno si è lievemente fatto male?
Diradatasi la cortina fumogena, si palesa l’assurda verità: Angelo Grasso, il custode dello stadio, ha preso a fucilate una serie di giovinastri che dileggiandolo e financo orinandogli quasi sotto casa, molestavano anche le giovani figlie. È il panico. Un tifoso muore. I feriti sono decine. Il clima è surreale.
Il Catania gioca, ma è turbato: gli umbri si portano avanti con Amenta. La ripresa premia gli etnei che rimontano 2-1.
Da Varese, però, arriva la sorpresa: l’undici di Barluzzi (nel quale militano i siciliani Rampulla e Auteri) ha bloccato sull’1-1 i grigiorossi cremonesi del diciottenne Gianluca Vialli. Catania, Como e Cremonese sono quindi terze a pari punti e vanno agli spareggi, da giocare all’Olimpico di Roma.

🔴 Gli spareggi romani. Il Catania fa suo il primo match contro il Como in un sabato uggioso di metà giugno inoltrato: 1-0, rete di Crialesi. Quattro giorni dopo è 0-0 nel derby lombardo: il Como è fuori causa.
Al Catania basterebbe un pari nello scontro di chiusura con la Cremonese. È proprio questo il punteggio che alle 19:49 di sabato 25 giugno 1983 manda in estasi una città viaggiante, trasferitasi in blocco in uno stadio a 800 km di distanza. È Serie A!

Catania-Cremonese 1983 Vialli
25 giugno 1983: Catania-Cremonese 0-0. Gianluca Vialli inseguito da Giacomo Chinellato. Nell’immagine in alto, i 40.000 dell’Olimpico.

 

Riascolta la puntata radiofonica dedicata alla stagione.

 

 

Cutelliano di "lungo corso" (7 anni), poi universitario a lettere moderne. Ha fatto radio quotidianamente dal 2005 al 2010 e poi a spicchi negli anni seguenti. Film calcistici del cuore: "L'arbitro" (2013) con Stefano Accorsi e "Il presidente del Borgorosso F.C.".