Viaggio a puntate alla scoperta delle stagioni in Coppa Italia maggiore del Catania.
1922: nasce la Coppa Italia
La Coppa Italia maggiore è stata istituita nel lontano 1922, quando ancora non esistevano nemmeno tornei nazionali a girone unico. In quell’occasione primo vincitore fu il Vado, formazione ligure nelle cui fila militava il leggendario Gigi Levratto, ricordato poi per antonomasia come il bomber dal tiro potentissimo. Fu proprio Levratto a siglare, quasi a tempo scaduto nei tempi supplementari, l’unica rete nella finalissima contro l’Udinese. Finalissima giocata il 16 luglio ’22.
Per la cronaca, la stagione calcistica 1921/22 ebbe un insolito svolgimento in quanto due federazioni distinte (la FIGC e la CCI) diedero vita – a causa di uno scisma – a due distinti tornei con relativi “scudetti” assegnati: la Novese fu campione FIGC, la Pro Vercelli della CCI.
Il trofeo che mette in palio una coccarda tricolore di tipo aeronautico da sfoggiare l’anno successivo sulle casacche della vincente, ebbe talmente scarso successo di pubblico da farla abolire immediatamente.
1935/36: riecco il trofeo nazionale. E c’è anche il Catania
Tornerà finalmente in grande spolvero dalla stagione 1935/36, quando ormai da tempo sono stati varati tornei a girone unico in A e B. Sono infatti ben 98 i club che prendono parte a quella seconda edizione della Coppa Italia. Tra questi c’è anche il Catania che, militando in Serie B, salta i primi due turni partendo dalla terza giornata eliminatoria e demolendo il Civitavecchia per 4-0 sul campo amico di piazza Verga: una doppietta di Manazza a metà primo tempo e poi un’altra doppietta a metà del secondo di Cocò Nicolosi danno l’alt! al club romano che aveva eliminato Fermana e Savoia.
Il Catania ottiene poi un prestigioso risultato nel turno seguente, i sedicesimi di finale, allorquando sempre al Campo dei Cent’anni cade il Palermo (che milita in Serie A): 1-0 rossazzurro con gol di Erasmo “Derà” Franzoni al 25° in quello che passa alla storia come il primo derby ufficiale della storia delle due compagini. La particolarità risiede nella data in cui fu disputato il match: il 25 dicembre 1935, giorno di Natale. Ragion per cui lo stadio non presentò tribune affollate.

L’avventura etnea si arresta agli ottavi contro un ostacolo ben duro: il Torino. I granata con un perentorio 8-2 al Filadelfia rimandano a casa Sernagiotto e compagni. A fine primo tempo è già 4-0. Buscaglia va a segno 6 volte, Galli e Baldi completano la sinfonia sabauda. Per i rossazzurri un’autorete di Ferrini al 67° sul 7-0 e un gol di Cocò a tre minuti dal termine per il definitivo 8-2.
Il Toro si aggiudica il trofeo battendo in finalissima l’Alessandria 5-1 in gara secca a Genova.
1936/37: che sfide a Genova!
Ancor più emozionante per i colori rossazzurri è la Coppa Italia ’36/37. Saltati ancora una volta i primi tre turni eliminatori, il Catania elimina il Cerignola: 1-0 in piazza Verga, con il gol-vittoria segnato da Nicolosi a 8′ dal termine direttamente dal dischetto, partita giocata il 24 dicembre ’36.
Ai sedicesimi la Fiorentina contende il passaggio del turno giocato ancora sul Campo dei Cent’anni, il 6 gennaio ’37. Al 90° è 1-1, è ancora la punta catanese Franzoni a siglare un gol pesante al 61°, allorchè il team etneo pareggia il vantaggio ospite di Gobetto.
Nel primo tempo supplementare tocca a Vincenzo Babetto portare il Catania sul 2-1 al 100° minuto. Infine, al 111° l’infallibile Nicolosi firma un 3-1 da leggenda.
Agli ottavi, la squadra siciliana si reca a Genova affrontando un altro club di massima serie: la Sampierdarenese. Il 6 maggio ’37 il Catania scrive una bella pagina di storia della sua breve vita: al 23° Ettore Brossi porta i rossazzurri sullo 0-1. Nicolosi in tre minuti, al 55° e al 58° arrotonda a 0-3. La Sampier rimonta a sua volta in due minuti tra il 73° e il 75° con Spivach e Mascheroni, 2-3. Ci pensa ancora lui, Franzoni, bomber di coppa, a portare i siculo-orientali sul 2-4 al 78°. Tardivo il terzo gol ligure con Bollano a 7 dal termine: 3-4! Il Catania ai quarti di finale!
Si giocano in gara secca, come da tradizione per tutti i turni di Coppa in questi Anni ’30, gli storici quarti di finale rossazzurri: ancora a Genova, ma contro il vecchio Genova 1893, club costretto a cambiare la sua storica denominazione anglofona da astruse regolamentazioni fasciste.
Il 24 maggio ’37 (data carica di fascino patriottico) non c’è storia in campo. I rossoblu di casa travolgono i rossazzurri di Sicilia con un chiaro 4-0. Un rigore di Scarabello nel primo tempo, e poi il tris di Marchionneschi, Fasanelli e Perazzolo sbarrano la strada. Il Genova fila dritto in finale, a Firenze, dove batte la Roma e alza la coppa.

E il Catania? Tre giorni dopo hanno inizio i ridicoli spareggi-salvezza per evitare la serie C con Messina, Pro Vercelli e Venezia. Dopo il nulla di fatto nel gironcino a 4 a causa dei reciproci accordi sottobanco dei club speranzosi in un allargamento dei quadri, ormai a luglio si fa sul serio e si gioca in gara secca. Catania battuto prima dal Messina e infine dal Venezia (a Roma): si materializza l’amara retrocessione in C con molti rimorsi del team etneo ribattezzato con poca fortuna ad inizio stagione “Associazione Fascista Calcio Catania”.
Riepilogo delle partite del periodo trattato:
1922:
Catania non presente
1935-36:
Catania-Civitavecchia 4-0
Catania-Palermo 1-0
Torino-Catania 8-2
1936-37:
Catania-Cerignola 1-0
Catania-Fiorentina 3-1 (ai suppl.)
Sampierdarenese-Catania 3-4
Genova 1893-Catania 4-0
Puntate successive della storia del Catania in Coppa Italia maggiore:
Seconda puntata (1937-68)
Terza puntata (1968-88)
Quarta puntata (1988-2019)