Bisceglie, grosso comune della provincia di Barletta/Andria/Trani, ospiterà il Catania per l’ottava volta nella storia.
Nell’area dell’odierna Bisceglie vissero in epoca preistorica animali bizzarri come il leone cavernicolo o un antichissimo progenitore del cavallo. Oggi la città è fra quelle più premiate in Puglia come qualità delle sue spiagge.
Nel 1941 la prima volta, contro l’Armando Diaz
La prima trasferta rossazzurra in terra sveva risale addirittura al 20 aprile 1941: la squadra di casa è la “Armando Diaz Bisceglie” e il Catania vince 0-2 con le reti di Buccheri (19°) e Servello (68°). Il match è valido come 24° turno del girone di Serie C. I rossazzurri allenati dal magiaro Ernst Guzsik non hanno riscattato la retrocessione dalla B dell’anno prima. È un torneo anonimo concluso al 5° posto, con un distacco di 6 punti dalla capolista Siracusa. La guerra incombe e le vicende belliche hanno la meglio anche sullo sport.

Gli anni Novanta
In seguito, Bisceglie e Catania si sono scontrate in C/2 nella seconda metà degli anni ’90 e in C in anni recenti. Dopo ben 54 anni da quella prima trasferta in terra sveva, domenica 17 settembre 1995 il Catania di Angelo Massimino scende di nuovo in campo al Gustavo Ventura per disputare la terza giornata di serie C/2 girone C ’95/96. Il club etneo, benchè matricola, è già alle prese con una tempestosa crisi tecnica: esonerato la domenica prima Lamberto Leonardi, la società vorrebbe tesserare Aldo Cerantola (tecnico protagonista della promozione in B del Licata) e lo invita a presenziare alla gara di Bisceglie senza ancora averlo tesserato. Il trainer “dirige” la squadra dalla tribuna con l’ausilio di un telefonino. Su un campo impossibile e con appena 200 spettatori (il grosso del pubblico si è recato al “San Nicola” per assistere a Bari-Lazio) i siciliani si portano in vantaggio con D’Isidoro al 27°. Al 65° stupida espulsione di Lorenzo Intrieri, Catania in 10. E poi l’assurdo finale di gara: all’81° il pari di Canistro con un tiraccio e otto minuti dopo il 2-1 definitivo con un pallonetto ridicolo della punta locale Simone. Beffa tremenda per Di Muro e compagni. A fine gara Cerantola si “dimette” ancor prima di cominciare e lascia la squadra per una settimana a Franco Indelicato. Il Bisceglie di Bitetto non vinceva in casa da 364 giorni tondi tondi.

Ancora in C/2 la tenzone dell’anno successivo datata 12 gennaio ’97. Il Cavaliere non c’è più da quasi un anno e gli eredi guidati da Angelo Russo provano a rimettere in sesto una macchina rossazzurra che come da copione fatica a carburare: si disputa l’ultimo turno di andata e la ciurma affidata a Gianni Mei sbanca il Ventura con un gol-lampo di Ciccio Pannitteri al 4° di gioco per lo 0-1 finale. Il Catania è in piena crescita, Pannitteri-Russo sono i terminali offensivi mentre Fimiani guida una difesa via via sempre più rocciosa. Al seguito ci sono 50 tifosi sui 1000 totali presenti nella cornice di una domenica gelida e uggiosa.
Sulla panchina biscegliese siede Gianni Simonelli.

Domenica 3 maggio 1998, 32a giornata ancora di Serie C/2 girone C. Un campionato scialbo e deludente volge al termine, ma il Catania non ha ancora in mano il punto che le garantirebbe di evitare gli umilianti play out per evitare la retrocessione in CND. Il Bisceglie allenato da Aldo Papagni ha in rosa il catanesissimo Sirio Silvestri, l’ex rossazzurro Josè Sparti e l’ex bomber della Peloro Fabio Frazzica, considerato un’autentica promessa del calcio italiano. Il Catania di Franco Gagliardi è addirittura tre punti sotto gli avversari e deve farsi perdonare il catastrofico 4-1 patito a Tricase una settimana prima. Ne nasce una gara che si trascina per 80 minuti sullo 0-0. Gagliardi ha messo in campo una squadra col solo Lugnan in attacco, coadiuvato da Faieta alle spalle e da Tasca a fianco. Il finale rischia ancora di essere fatale: all’83° Frazzica sfrutta un lungo lancio e trafigge Saul Santarelli: Bisceglie in vantaggio 1-0. Sembra un incubo. L’arbitro Niccolai concede 3 minuti di recupero e proprio durante l’ultimo di questi Faieta si va a cercare e a battere una punizione che Furlanetto trasforma di testa nella rete dell’1-1 finale, per la gioia dei 10 tifosi catanesi al seguito grati per la salvezza matematica, festeggiata dall’allenatore rossazzurro con un bizzarro look: testa rasata a zero.

L’epoca recente
Arriviamo ai giorni nostri: il 21 marzo 2018 il Catania di Lucarelli cerca i tre punti a Bisceglie per posizionarsi in seconda posizione e tentare di riprendere un Lecce capolista in evidente calo. Si disputa il 31° turno di Serie C, in infrasettimanale. Nonostante un robusto turnover, gli etnei comandano la gara. Alla mezzora un assurdo rigore concesso ai locali viene calciato da D’Ursi e finisce sul palo. Al 56° finalmente il Catania passa sullo 0-1 con Barisic che di testa tramuta in oro un assist al bacio di Toti Porcino. Al 69° gol annullato ingiustamente a Ripa dal contestatissimo arbitro Valiante di Salerno. I rossazzurri sono padroni del campo ma inspiegabilmente Lucarelli al 75° provvede ad un triplo cambio inserendo Bogdan e Marchese. In pratica un illogico arretramento a difesa dello 0-1. Che non tarda a dare esiti nefasti: al 91° su una punizione contestata provocata da Rizzo, Vrdoliak spizza per Delvino che pareggia definitivamente 1-1 tra l’incredulità dei 148 tifosi catanesi (che al minuto 59 omaggiavano con uno striscione le vittime di un tremendo scoppio avvenuto in via Garibaldi a Catania un giorno prima).

Penultimo precedente nel 2018-19, il 9 dicembre 2018, 15° turno di serie C. Stadio Ventura quasi vuoto per la protesta dei tifosi nerazzurrostellati contro il patròn Canonico, reo di essersi interessato d’estate a portare il titolo sportivo nella vicina Bari. Il tecnico locale Ciro Ginestra si è dimesso a 24 ore dalla partita. In panchina siede Antonio Bruno, coach dei portieri. Con appena 8 segnature, il club pugliese è fra i peggiori attacchi d’Italia e non vince da 10 gare. Ci sono tutti gli ingredienti per un successo facile per gli uomini di Andrea Sottil. Si parte con un minuto di raccoglimento per la scomparsa di Gigi Radice e di Riccardo Pelagatti, assistente arbitrale scomparso a soli 32 anni.
Sul campo va in onda un naufragio rossazzurro fra i più fastidiosi di sempre; già al 26° matura il demenziale gol-vittoria biscegliese: il rossazzurro Ciancio effettua un retropassaggio a Pisseri, questi rinvia corto sulla gamba di Jakimovski che si distende e serve Starita pronto a battere a rete, 1-0. Tardiva e molle la reazione etnea che non evita la sconfitta.

Infine, l’anno scorso. Si gioca l’8 marzo 2020, ma la gara è in fortissimo dubbio fino all’ultimo, visto che la sera prima il governo vara il decreto anti-covid che blocca tutto il Nord Italia. Alla fine si opta per gare a porte chiuse in tutte le categorie, ma si gioca (anche perché in Serie A c’è Juve-Inter, fondamentale per lo scudetto). Il manto del Ventura è in pessime condizioni, ma i rossazzurri riescono ad espugnare Bisceglie per la terza volta nella storia grazie al bel gol di Salandria a metà secondo tempo.
Si tratta della terza vittoria consecutiva e del sesto risultato utile di fila per gli uomini di Lucarelli. Ma, il giorno dopo, il calcio verrà sospeso in tutta Italia: Bisceglie sarà l’ultima partita della regular season per i rossazzurri.

Tutti i precedenti
1940/41: A. Diaz Bisceglie-Catania 0-2 (Serie C)
1995/96: Bisceglie-Catania 2-1 (Serie C2)
1996/97: Bisceglie-Catania 0-1 (Serie C2)
1997/98: Bisceglie-Catania 1-1 (Serie C2)
2017/18: Bisceglie-Catania 1-1 (Serie C)
2018/19: Bisceglie-Catania 1-0 (Serie C)
2019/20: Bisceglie-Catania 0-1 (Serie C)
Vittorie Bisceglie: 2 | Pareggi: 2 | Vittorie Catania: 3
Gol Bisceglie: 5 | Gol Catania: 7
Articolo aggiornato il 5 marzo 2021.