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La trasferta di Rieti porta con sé un fascino letterario, geografico e sportivo di tutto rispetto. Basta leggere l’insegna dello stadio per capirlo: “Centro d’Italia – Manlio Scopigno”. Due nomi che solcano la storia.

Il primo ci riporta indietro addirittura di duemila anni: Umbilicus Italiae è il soprannome dato a Rieti in età classica. Da Varrone a Plinio il Vecchio, da Dionigi di Alicarnasso a Virgilio, erano tutti concordi sul fatto che la città reatina si trovasse esattamente al centro della penisola, in posizione equidistante tra mar Tirreno e mar Adriatico e tra Aosta e la punta della Calabria. Questa nomea continuò nel Medioevo ed il punto esatto venne indicato nella piazza San Rufo, che reca una targa ed un monumento che la citano come centro d’Italia (malgrado la posizione sia oggi oggetto di diatriba con scienziati ed altri comuni).

 

Il monumento in piazza San Rufo a Rieti che indica il centro d'Italia
Il monumento in piazza San Rufo a Rieti che indica il centro d’Italia

 

Il secondo nome ci riporta invece ad una leggenda del calcio italiano: Manlio Scopigno – friulano di nascita, ma reatino di origini – giocò nel Rieti dei due unici anni in Serie B (1946-48) e poi lo allenò negli anni Cinquanta, prima di entrare nel mito sulla panchina del Cagliari di Gigi Riva, vincendo lo scudetto del 1970.

Questi due dati storici aiutano a confermare come quella di domenica sia una partita che, dentro e fuori dal campo, avrà comunque tanto da raccontare, malgrado di precedenti degli etnei qui ce ne siano appena due.

Il 28 novembre 2015 si fa visita al fanalino di coda Lupa Castelli Romani, formazione laziale neopromossa in Lega Pro e che adotta i colori amarantocelesti in omaggio alla città reatina che la ospita. Partita incolore per i rossazzurri, che vanno in vantaggio nel recupero del primo tempo con un rigore di Caetano Calil, si fanno rimontare da Siclari (catanese doc), ma poi riescono a vincere grazie ancora a Calil, abile a girare a rete un cross dalla sinistra.

L’unica partita contro i locali del Rieti risale invece al 27 dicembre 2018, posticipo dell’ultima giornata d’andata. Gli amarantocelesti “originali” (abbinamento cromatico raro in Italia, che ricorda molto Aston Villa e West Ham) sono appena tornati nel calcio professionistico dopo oltre undici anni. Gara in salita per i rossazzurri: malgrado un gol annullato a Curiale, infatti, sono i sabini a sfiorare più volte la rete (con una clamorosa traversa a porta vuota). Il Catania, però, riesce a vincere nel finale, grazie ad un bel gol di Calapai all’81’. Da segnalare il bello striscione dei tifosi locali rivolto alla provincia etnea, scossa dal terremoto del giorno prima.

Tifosi Rieti Catania
Lo striscione dei tifosi reatini in sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto [CalcioCatania.com]

 

TUTTI I PRECEDENTI A RIETI:
2015-16 – Lupa CR-Catania 1-2 (Lega Pro)
2018-19 – Rieti-Catania 0-1 (Serie C)

[Foto di copertina tratta dal Corriere di Rieti]

 

 

Classe '90, laureato in Internazionalizzazione delle Relazioni Commerciali, è il fondatore di "Quelli del '46", nonché l'ideatore del murale del Cibali. Si occupa quotidianamente di comunicazione e marketing, con un occhio particolare alla mobilità sostenibile, alle energie rinnovabili ed allo sport.