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Walter Allievi è stato centrocampista-goleador per un’unica stagione rossazzurra. Ripercorriamo la sua breve ma intensa vicenda ai piedi dell’Etna.

Walter Allievi è nato il 14 gennaio 1960 a Seveso (Milano), città che evoca una terribile tragedia avvenuta nel ’76, allorquando una nube di diossina fuoriuscì da una fabbrica creando un disastro sanitario e ambientale senza precedenti che ispirò poi un pauroso sceneggiato RAI.

Arriva al Catania nell’estate del 1986, proveniente dal disastro Perugia, schiaffato direttamente in C/2 dalle sentenze del “Totonero”.
Lui, Tesser, Novellino ed il compianto Benedetti vengono acquistati in blocco dalla società umbra che aveva necessità di vendere.

La carriera di Allievi non è mai esplosa: ormai alle soglie dei 27 anni, è considerato calcisticamente vecchio. Quest’anno, tutti i giovanissimi tifosi rossazzurri hanno come idolo Orazio Sorbello, che ha rifiutato la Serie A con l’Ascoli pur di vestire la casacca rossazzurra della sua provincia di origine. Altri idoli sono gli eterni Borghi, Polenta e Braglia. Solo chi vi scrive fa un tifo d’inferno per il mediano lombardo.

Il Catania ’86/87 mostra da subito tutte le debolezze di un progetto incompleto e malaticcio. Allievi entra presto nel roaster etneo situandosi in mezzo al campo, sua zona di competenza. Sarà ricordato come l’implacabile goleador di trasferte impossibili, in stadi bollenti: si parte il 19 ottobre ’86, lo stadio è l’Olimpico di Roma. Di fronte c’è una Lazio che col -9 è obbligata a vincere in continuazione. Il Catania è sotto 1-0 per effetto del vantaggio di Fiorini nel primo tempo. Sorbello non gira e viene sostituito dopo soli 45′: «Esce il maestro, ci pensano gli Allievi…» dirà poi il servizio tv mandato in onda dalla Rai. Il gol del definitivo 1-1 è proprio del numero 8 catanese che al 50′ gela letteralmente la squadra laziale con la quale all’epoca esisteva non poca ruggine.

La squadra di Rambone vive un piccolo-grande dicembre destinato a illudere i tifosi: il 7 dicembre allo “Iacovone” di Taranto è proprio Allievi a pareggiare il fulmineo vantaggio di Totò De Vitis. Il 21 dicembre ancora lui regala un Natale bellissimo ai tifosi segnando a fine primo tempo, al Cibali contro l’Arezzo, una marcatura fortunosa in una gara difficilissima: la seconda vittoria consecutiva dopo il derby con il Messina. La città per un po’ sogna…

Segue invece un inverno amaro e un inizio di primavera disastroso. Cambi tecnici, gol segnati col contagocce…
Un Catania dato per spacciato che però risorge. Lo fa in uno stadio ribollente ed ostile: il “Celeste” di Messina, in un’assolatissima domenica datata 17 maggio ’87. Chi non ricorda il guizzo del mediano etneo che trafigge da lontano il malcapitato portiere peloritano Pierantonio Bosaglia a fine primo tempo? Alla fine sarà 1-1, ma la squadra di Bruno Pace di qui in avanti non perde più. La gara-chiave è a Trieste, il 7 giugno, alla terzultima di campionato: segna ancora lui, sempre a fine primo tempo. Il Catania porta a casa l’insperato 0-1 per la gioia di alcune decine di tifosi in estasi malgrado l’impossibile trasferta. Non basta, però, a scongiurare la retrocessione: nelle ultime due gare si racimola appena un punto e si chiude al penultimo posto.

Allievi chiude l’amara stagione da vicecaponnaniere della squadra, con 5 reti in 36 partite. Passerà poi all’Arezzo per chiudere la carriera in sordina con la Solbiatese.

Tutte le reti di Walter Allievi nella stagione 1986-87:
6 ͣ giornata – Lazio-Catania 1-1
13 ͣ giornata – Taranto-Catania 1-1
15 ͣ giornata – Catania-Arezzo 1-0
33 ͣ giornata – Messina-Catania 1-1
36 ͣ giornata – Triestina-Catania 0-1

[Nella foto tratta da “La Sicilia”, l’esultanza dopo il gol all’Olimpico]

Cutelliano di "lungo corso" (7 anni), poi universitario a lettere moderne. Ha fatto radio quotidianamente dal 2005 al 2010 e poi a spicchi negli anni seguenti. Film calcistici del cuore: "L'arbitro" (2013) con Stefano Accorsi e "Il presidente del Borgorosso F.C.".